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Recensione Manuela Blasi

Manuela Blasi

Mamma mi sono innamorata di un tronista

Manuela Blasi Mamma mi sono innamorata di un tronista
Manuela Blasi Mamma mi sono innamorata di un tronista

Il titolo del romanzo "Mamma mi sono innamorato di un tronista" potrebbe suggerire un argomento frivolo, leggero e di scarsa profondità. Ma il sottoscritto ha imparato a diffidare delle apparenze. Per tanto, si è munito di buona volontà e si è immerso nella realtà proposta dall'autrice Manuela Blasi.
Lalla, ragazza venticinquenne, laureata e plurispecializzata, decide di vivere fuori dalla sua piccola realtà cittadina e di trasferirsi a Roma.
Come molti giovani alla ricerca di un posto di lavoro si arrangia come può. Condivide l'appartamento con altre cinque ragazze ed inizia a fare la cubista nella discoteca Marylin.
Ma le sue ambizioni sono altre. Comincia uno stage con una piccola rete privata, Tele mix, dove viene assunta come assistente di produzione. In quel periodo, trascorso a fare piccoli lavori a Cinecittà, incontra per caso Simone in un bar. Simone è un ragazzo che qualche tempo prima gli era stato fatto notare da una sua amica durante una serata al Marylin e fa il tronista alla trasmissione Uomini e donne di Maria de Filippi. Lei se ne innamora (anche se cerca di combattere questo sentimento per via di una precedente delusione amorosa con un tale di nome Andrea che poi si saprà essere un poco di buono).
Nel frattempo gli studi di Telemix sono percorsi da una tensione "che si taglia a fette" per un lavoro molto importante. Sembra che ne vada delle sorti stesse del canale (anche se non si capisce bene il perché) di cosa si tratterà mai?
Una notizia bomba su qualche intrigo internazionale? Un'intervista al papa? La comparsa di Padre Pio in un piatto di pizza? No, è molto di più. Una intervista a Maria De Filippi, eminenza grigia (o bionda) di Canale 5.
L'intervista per la nostra Lalla si rivela una ghiotta occasione per farsi notare. Così prende il coraggio a due mani e si butta nel progetto. Non se ne farà nulla, ma questo le permetterà di conoscere il tanto desiderato Simone che però sembra quanto mai irraggiungibile visto che la sua permanenza nel trono della celebre trasmissione "Uomini e Donne" volge al termine a favore di Pamela, che poi si rivelerà (incredibilmente!) un'arrivista che puntava alla sua celebrazione personale (chi l'avrebbe mai detto che in un contesto ingenuo come quello televisivo ci fosse gente così vile e meschina).
C'e speranza quindi per la nostra eroina che nel frattempo è arrivata a combattere nel fango (seppur con il volto travisato da "pantera nera" grazie ad un sapiente lavoro di "Body painting") pur di intravedere il suo adorato Simone.
Infine dopo alcune tribolazioni mentali, la nostra decide di intraprendere la trasmissione come corteggiatrice.
Riuscirà Lalla a conquistare il suo Principe Azzurro? Le capacità di seduzione di Simone sono enormi, pieno di espedienti e risorse. Come quando, in uno slancio di originalità che sfiora le vette del genio, regalò alla sua "fidanzata storica" un mazzo di rose blu (la loro canzone infatti era una rosa blu, di Michele Zarrillo) accompagnando il "romantico" gesto a questa frase: "Nessuna di queste rose è blu come i tuoi occhi". Voi capite che Rodolfo Valentino può anche andare all' inferno al cospetto di cotanto amante che sfida in poesia perfino il "sommo" Dante. (non ha detto che i suoi occhi sono belli...ha detto che sono blu) insomma, questo Simone non è assolutamente da lasciare scappare.
Fatto questo riassunto sulla storia (facendo attenzione a non rovinare la sorpresa sull'avvincente trama) si può passare ad analizzare il testo anche sotto l'aspetto più tecnico. La Blasi scrive il suo romanzo mettendo il lettore nella mente della protagonista (anche se "mente" in questo caso sembra un parolone) e piazzandolo "direttamente" nell'azione presente. Uno stile difficile per condurre un intero libro. Una bella sfida, che però l'autrice perde platealmente in partenza. La storia di per sé non è entusiasmante, in più la sua scelta narrativa limita la descrizione degli ambienti e delle sensazioni. Il libro insomma è una sterile raccolta di pensieri superficiali e poco interessanti.
La storia è una fotografia a dir poco sconfortante della nostra attualità. Piena di citazioni su "Francesco Totti e Hillary Blasi (addirittura paragonati ad un certo punto a dei moderni Ranieri-Kelly), corona, mediaset, calciatori, veline e chi più ne ha più ne metta. L'autrice, prova (senza successo) a far trasparire la profondità del suo personaggio ma non c'è speranza d'avere successo.
Purtroppo neanche lo stile di scrittura della Blasi viene incontro al lettore, ricordando da vicino i diari delle medie. Pieno di punti esclamativi e lettere ripetute all'infinito per dare maggiore enfasi a ciò che si dice. (es: "ciaaaaaooooooo!!!!!!!!!!!!!) , risulta fastidioso e infantile; a mio modo di vedere indegno di una qualsiasi pubblicazione. I fatti dimostrano che queste considerazioni non hanno frenato la Newton Compton a pubblicare la storia, esaltandone i tratti scandalistici e piccanti. Una manovra plateale per attirare una massa, non tanto di lettori, quanto di compratori.
La prima pagina è un esempio plateale di specchietto per le allodole: "Loro non scappano (i ragazzi ndr): Quando li chiamo corrono, nella speranza che il mio invito si evolva a loro favore. Alle volte, se il morale è alle stelle, li cerco,poi quando mi rode decido di tirarmela. Allora scopiamo e non rispondo più alle loro telefonate."
Se fossi malizioso e cerco sempre di non esserlo, direi che questo incipit non è uscito dalla penna dell'autrice, ma da una sapiente rielaborazione editoriale, per attrarre un vasto pubblico di teens con problemi pavloniani di controllo della salivazione. Righe non per niente replicate in quarta di copertina.
Purtroppo il lettore verrà tradito dopo poche pagine visto che il personaggio di Lalla è lontano anni luce dalla millantata mangiatrice di uomini della quarta di copertina. Si rivela infatti una venticinquenne piuttosto infantile, egoista ed egocentrica, con reazioni spropositate a qualsiasi evento. (Memorabile il suo pianto disperato nella casa degli spettri al Luna Park che non è altro che un baraccone pieno di oggetti fluorescenti, nani è mostri di cartapesta. Assolutamente patetico).
Il racconto non strappa nessuna emozione. Non una risata o una piccola lacrimuccia. Non un brivido o un sospiro sognante. Ma non è il peggio. Nell'intimo è una rappresentazione desolante di una povertà non solo economica ma anche di prospettive.
Penso di essermi imbattuto in uno dei peggiori libri mai stampati su carta nella storia dell'umanità. La Blasi si sforza in tutti i modi di strappare una risatina al lettore con la spettacolare goffaggine della sua protagonista. Purtroppo si affossa ancor più nella sterile, banale e noiosa desolazione.
Il suo modo di scrivere appassiona il lettore quanto il "Bugiardino" delle avertenze e controindicazioni del Tavor.
Insomma, avevo cercato di affrontare la lettura sotto l'egida dell'apertura mentale, ma ciò che mi sono trovato di fronte ha scardinato qualsiasi difesa. L'abito in questo caso fa il monaco e le apparenze non ingannano. Il libro "è" esattamente quello che sembra.
Una polpettina avvelenata da banalità e misera vanagloria. Una sciocchezza immensa intrisa di frivolezza. I sogni di una "velina" qualunque che ha come massima ambizione di essere chiamata da Emilio fede come "Meteorina".
Heinrich Heine, il grande poeta un giorno scrisse "Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini." Se quel grande e lungimirante personaggio avesse letto questo libro obbrobrioso, la frase che avrebbe lasciato alle generazioni future invece sarebbe stata "hai mica da accendere amico?"


Ivan Eotvos, anche detto Leon8oo3

Di Leon8oo3

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