|
Scrittori presenti: 20893 Menu categorie Menu |
Recensione Il saggio intende delineare i rapporti che legano la poesia di Costantino Kavafis (1863-1933) e Eugenio Montale (1896-1981). L'autore, in modo prudente e attento, ricostruisce nelle linee essenziali quelli che sono i tratti comuni ai due poeti (ovviamente, si parla di influenza di Kavafis su Montale e non viceversa). Dopo alcuni cenni relativi al rapporto fra la poetica di Montale e quella di Giorgio Seferis, viene affrontata, attraverso l'esame di serie di composizioni significative, la complessa tematica del senso della storia nei due poeti. L'accostamento delle due produzioni poetiche- precisa l'autore (p. 26)- è pienamente legittimo non solo da un punto di vista comparatistico, ma anche sulla base di precisi riferimenti a Kavafis presenti nel testo di Montale, oltre al fatto che Montale è stato uno dei poeti italiani del 900 più apprezzati in Grecia. Va precisato, comunque, che il premio Nobel genovese lesse Kavafis solo in traduzioni, dato che la conoscenza del neogreco (allora come oggi) non era così diffusa in Italia. Concludono il volume due sezioni estremamente interessanti: le traduzioni di Montale in neogreco e le pagine di Montale dedicate alla Grecia e a Kavafis pubblicate a partire dal 1955 (I contributi più significativi sono: Un poeta alessandrino e un poeta greco). Patrick Manuello Di patrickma
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito.
|