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Recensione Luca Moricca Poker Faces - recensione di Barbara BlackArcana
Luca Moricca, 36enne di Torino, è in libreria con “Poker Faces“, volume edito da DGS3 Editrice.
Ecco una breve sinossi del libro:
Simone Baldi, giovane e serio, lavoratore, ha una passione segreta che gli fa’ perdere il sonno la notte: il gioco del poker.
L’inaspettata vincita di un torneo on-line gli dà l’opportunità di partecipare al più importante torneo della stagione di Texas Hold’em, nelle sale del Casinò della Vallè a Saint Vincent.
Quasi contemporaneamente, Milano viene scossa dalla notizia del cruento assassinio di un giovane VIP. Il Commissario Giovanni Maglione e la criminologa Mascia Campisi, si trovano a seguire le indagini di quello che sembra e sarà, il primo di una serie di efferati omicidi, resi ancora più inquietanti da macabri rituali. la squadra investigativa si imbatterà in un killer astuto, camaleontico e spietato.
Ho sempre pensato che leggere fosse un po’ come entrare in case sconosciute. Ti ritrovi invitato a varcare soglie che non ti saresti mai aspettato di attraversare e a scoprire chi vive in quelle dimore la cui facciata ti aveva, magari, colpito. Esplori le stanze, conosci gli inquilini, forse ti innamori di alcuni di loro o prendi a odiarne visceralmente altri. Nel tempo ricorderai alcune stanze più di altre o troverai somiglianze tra le diverse case. “Entrando” in Poker Faces si ha la sensazione di trovarsi in un luogo famigliare. La bravura dell’autore nel scegliere di raccontare la sua storia utilizzando personaggi “normali”, lasciando da parte la moda di rivolgersi a “eroi” non convenzionali e super-perfetti per portare avanti una trama, aiuta il lettore a “sprofondare” subito nel libro. Quelli di Luca Moricca non sembrano personaggi da romanzo, ma personaggi che potresti incontrare ogni mattina sul treno o sull’autobus che ti porta al lavoro. Ragazzi comuni, professionisti impegnati, mariti devoti e qualche “famoso”, specchio dei fragili miti di questi tempi, tutti alle prese con l’imponderabile, con l’inaspettato. Si, perchè in questo libro la presenza della “sorte”, di quella bendata signora che può distruggerti o favorirti, pesa su ogni pagina. Un thriller venato di giallo con trovate simboliche veramente azzeccate. Forse un po’ “telefonato” il legame tra il killer e l’ultima vittima ma, comunque, un libro apprezzabile nella sua interezza, soprattutto le parti in cui vengono descritte le varie regole e fasi degli scontri di Texas Hold’em. Un esordio che fa ben sperare.
Recensione di Barbara BlackArcana su Letto e bloggato
Scorrere la pagina fino al terzo libro del blog:
http://paneeparadossi.netsons.org/?cat=1583
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