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Recensione Le Carte dei Nat
Parlare con i propri antenati: chi non vorrebbe poter fare una cosa simile almeno una volta nella vita?
Per farlo è necessario uscire dalla mente ordinaria, dalla sequenza logica dei pensieri, che è pure sequenza temporale, abbandonare il senso del prima e del dopo, del movimento di causa ed effetto.
Selene Calloni Williams studia lo sciamanismo, le tecniche della trance estatica e dell’ampliamento degli stati di coscienza da quasi trent’anni. Ha collaborato con varie Università italiane ed oggi è ricercatrice sul tema della psicologia transgenerazionale e della trasmissione dei contenuti psichici di generazione in generazione presso l’Università di Edimburgo.
Il suo libro sulle Carte dei Nat non solo è un approdo significativo dei suoi studi psicologici e accademici, ma anche e soprattutto delle sue esperienze in molti luoghi del pianeta a contatto con grandi maestri e sciamani di varie tradizioni. Dai suoi numerosi viaggi in Birmania, Selene ha riportato, non solo le Carte dei Nat, ma anche il bellissimo documentario allegato al libro che ci parla dei riti degli sciamani del Monte Popa, ove i culti dei Nat sono ancora vivi e vibranti ai nostri giorni.
Le Carte dei Nat sono uno straordinario strumento psicologico e magico attraverso il quale ciascuno di noi può parlare con i propri antenati e affrontare i “legami affettivi invisibili” che ci uniscono ai nostri avi sospingendoci a fare della nostra vita l’incarnazione di un mito transgerazionale.
Attori sulla scena della vita, interpretiamo ruoli che ci consentono di mantenere vive le emozioni e i destini dei nostri avi, spinti da null’altro che da “obblighi d’amore” inconsci.
L’influsso degli avi sul nostro progetto di vita è evidente. Un figlio non viene concepito, atteso e generato solo per se stesso, ma per obbedire a sogni e desideri il più delle volte inespressi o irrealizzati del clan familiare. Sul figlio i genitori proiettano sogni e aspettative talvolta inconsce.
Il mancato adempimento delle missioni di compensazione assegnate dal clan familiare crea un conflitto interiore che spinge l’individuo a manifestare una sorta di auto boicottaggio che gli può provocare danni ingenti. L’impossibilità di godere i frutti del proprio benessere economico o la difficoltà a realizzare un benessere economico, una bocciatura a un concorso importante, una rinuncia agli studi, problemi di inserimento nel mondo del lavoro, “fatalità” che fanno effettuare investimenti sbagliati, portano a fallimenti economici, fanno sposare il partner che non si ama o creano difficoltà ai tentativi di formare una famiglia e di generare dei figli, possono essere visti come tanti esempi di auto boicottaggio. Nella stirpe familiare di ciascuno vi sono forze attive e operanti al di là della nostra volontà cosciente, energie da placare, esorcizzare o semplicemente conoscere e trasvalutare.
In generale si potrebbe dire che i torti subiti da un avo possono divenire nel discendente missioni riparatrici, i fallimenti possono trasformarsi nell’incapacità di creare relazioni e condizioni proficue, i traumi in depressioni, le sofferenze in carenza di fiducia nelle proprie possibilità e in quelle della vita, lo stress accumulato di generazione in generazione può materializzarsi nelle malattia fisica e nell’impasse psicologica
Particolarmente pericolosi possono essere gli effetti che riguardano eventi traumatici rimasti segreti, dei quali non si è mai osato parlare in famiglia: tradimenti segreti, figli concepiti al di fuori del matrimonio o figli rinnegati, delitti, condanne segrete, filiazioni segrete.
Poter parlare con i nostri avi ci consente di prendere consapevolezza della programmazione inconscia trasmessa dal clan familiare e di deprogrammare, compensando le missioni riparatrici avute in eredità non più con l’auto boicottaggio, bensì con la realizzazione piena del nostro progetto di vita più autentico.
Le Carte dei Nat sono uno strumento rivoluzionario nel campo della psicologia transgenerazionale, della psicogenealogia, delle costellazioni familiari che ci consente di evocare gli avi e di farli rivivere per comprendere, deprogrammare, liberare, riscattare e risolvere.
Non solo le Carte dei Nat saranno uno strumento importante nelle mani di ogni professionista nel campo del transgenerazionale, ma anche potranno guidare chiunque, anche i meno esperti e gli assoluti principianti, al miglioramento della propria esperienza di vita.
Le Carte dei Nat ci parlano di un’ecologia profonda che ci collega con amore al pianeta e agli spiriti che lo rappresentano, costituiscono una riscoperta del sentimento primitivo di amore per la Grande Madre, sono un inno poeto dedicato alla natura e alla nostra capacità di condurre una vita ispirata da alti e nobili ideali.
Operare con le carte dei Nat è davvero alla portata di tutti e mediante questa operazione i nostri avi non peseranno più sulle nostre spalle come misteriosi sacchi da trasportare, ma diverranno l’humus da cui trarremo il nutrimento, qualsiasi sia la loro storia, qualsiasi i fatti che gli sono attribuiti e le emozioni che vi sono associate.
La differenza tra l’avere un “passato che pesa” ed avere un “passato che sostiene” si può anche misurare in termini di ansia. Il “passato che pesa” o il “passato che non c’è”, il non detto, il trascurato, il passato rimosso, ci fanno sentire “staccati dal ramo”, in balia del vento. Il “passato che sostiene” ci consente l’intera percezione dell’albero da cui proveniamo, ci fa sentire un senso di continuità con le radici, ci ancora alla terra, nobilitando la nostra esperienza.
Le Carte dei Nat sono uno strumento che merita di essere diffuso capillarmente: consultare le Carte dei Nat è un’operazione creativa che fa del bene all’anima del consultante e all’anima del pianeta.
Di Nonterapia
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