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Recensione Giuseppe Pederiali Giuseppe Pederiali
Superata la punta di Razzoli la barca prende le onde di traverso e i compagni di viaggio di Camilla sembrano meno interessati all'avventura della Semillante. Ma nessuno patisce davvero il mare, sembra anzi che lo vogliano sfidare: Toni e Fosca, uno accanto all'altra, seduti a dritta, aggrappati al corrimano, si lasciano accarezzare i piedi dalle onde; Madide, seduta a gambe aperte all'estrema prua, cavalca la barca; Luca resta accanto a Camilla, in piedi, rassegnato al suo rifiuto di lasciargli il timone. Immobile, l'unica indifferente a tutto, Andrea seguita a prendere il sole distesa sul materassino, a pancia in giù, forse dorme, cullata dalla onde che cominciano a esagerare.
«Durerà molto?» si informa Luca.
«Nelle Bocche di Bonifacio un po' di maretta la si incontra spesso... ma Lavezzi non è lontana. Tu non sei un sardo di mare?»
«Di Villacidro, figlio del messo comunale, nipote di pastori. Il mare l'ho visto per la prima volta a Cagliari quando mi hanno chiamato per la visita di leva. Anche tu non scherzi quanto a origini marine.»
Provocata, Camilla racconta la storia della vocazione a navigare della gente della Bassa, ereditata dagli antichi paroni che risalivano con rascone, galee e bucintori il Reno, il Panaro, il Po e arrivavano al mare, fino a Venezia, a Bari, alle coste della Dalmazia. Un parone con la sua rascona raggiunse prima di Colombo le Indie Occidentali, ma solo nelle osterie lo ricordano.
Intanto l’Andrea II non balla più tanto e i passeggeri tornano a mettersi a portata di orecchio, esclusa Andrea, lei le storie di Camilla non le ascolta, pensa che le inventi, o proprio non gliene frega niente. Le interessa soltanto il sole, al quale si offre di continuo nonostante la pelle abbronzata in ogni parte del corpo. E le interessa il giovanissimo Toni, l'amico di sua figlia. In certi momenti sembra voler gareggiare con la dodicenne Fosca, lo invita a tuffarsi, gli afferra la mano per indicargli il cormorano che cattura un pesce, o gli si struscia addosso nello scendere in cabina, approfittando del poco spazio a bordo; ma forse è una impressione di Camilla e una cattiveria della sua fantasia, provocata dalle innocenti esuberanze di Andrea, trentanove anni, sorridente e decisa a mostrare al mondo che il tempo si può fermare: non un solo difetto fisico dovuto all'età, non una ruga d'espressione, quasi che i dispiaceri e le gioie della vita scivolassero via di giorno sulle creme e di sera sui fondotinta. La bellezza e la vitalità come una maschera che porta con disinvoltura. A volte eccede, e di sicuro Riccardo fatica a sopportarla, specialmente quando si e-sibisce al cospetto della figlia. Fosca non ha preso niente da lei, timida, scontrosa, silenziosa, bella nella sua a-cerbità che le fa da scorza insieme agli stracci: un altro motivo di irritazione per la madre, che invano tenta di correggerla, la sprona a non indossare i jeans sporchi e troppo larghi, la camicia vecchia di Riccardo, le scarpe da ginnastica, sempre quelle, «le puzzone». Da quando sono partiti, Fosca avrà detto dieci parole, e tutte rivolte ad Antonio, che lei chiama Toni.
Riccardo ha confidato a Camilla di essere preoccupato da come si comporta Fosca con la madre. A Camilla è venuto il dubbio di non conoscere qualche capitolo della vita di Riccardo:
«La bambina è nata da un tuo precedente matrimonio?»
© Garzanti
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