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Recensione Iijima Ai Platonic Sex - Recensione
Non stupisce che Platonic Sex abbia venduto milioni di copie, è un libro sincero e coraggioso.
Coraggiosa è l'autrice, Iijima Ai a raccontare la sua vita senza il timore di coinvolgere anche la famiglia nelle torbide esperienze che l'hanno portata all'industria pornografica.
A soli quattordici anni Iijima Ai, (pseudonimo di Ishii Mitsuko ) è una vera teppista. Sniffa colla con gli amici, frequenta sporadicamente la scuola e passa ogni notte nelle discoteche a rimorchiare ragazzi.
Agli occhi dei genitori la loro figlia è perduta, diventerà una ragazza senza futuro, non potrà iscriversi alle scuole superiori e rimarrà un'onta per l'intera famiglia.
La madre non è capace di darle consigli, di darle amore e neanche di difenderla dal padre furioso che la picchia a sangue.
Iijima Ai non può fare altro che fuggire di casa con i soldi rubati dal libretto di risparmio della madre.
Vive con il suo ragazzo fino a quando la famiglia di lui si stancherà di pagare l'affitto ad un figlio fannullone incapace di trovarsi un lavoro.
Ai in giapponese significa amore, è il nome d'arte che le viene dato quando entra a far parte del giro delle Hostess, delle accompagnatrici d'alto borgo. Guadagna bene ma lo stile di vita che le viene imposto con abiti firmati, gioielli, pellicce, darà fondo ad ogni suo guadagno e i soldi non basteranno mai.
L'autrice scenderà ogni scalino dell'industria del sesso. Da accompagnatrice a prostituta nei sopland, locali dove si intrattengono i clienti in vasche idromassaggio, da mantenuta di qualche ricco paparino ad attrice di filmetti pornografici.
Non le importa nulla, non pensa al futuro, vuole solo divertirsi e guadagnare soldi, se questo richiede la vendita del proprio corpo, nessuna morale.
"Se hai un debito, devi restituirlo da solo, con le tue forze, anche a costo di venderti il corpo. Fa parte di quella che secondo me è la via dell'uomo"
Ijiima Ai incontrerà la propria fortuna nel programma televisivo "Gilgamesh Night" nel quale diventerà presentatrice.
E' stato l'inizio che l'ha indirizzata verso un lato più rispettabile nel mondo dell'intrattenimento.
Lasciò il porno quando era al top all'età di vent'anni.
L'autrice racconta con disarmante sincerità tutte le sue esperienze, lo stupro, la degradazione, l'aborto fino al rincongiungimento con i genitori.
Ormai da persona adulta riesce a comprendere il dolore provato dalla madre nel vederla distruggere la propria vita.
La fine del romanzo è una parte del diario della madre che chiede scusa alla figlia per essere stata incapace di indirizzarla e di darle aimore.
Il viaggio nell'inferno della pornografia ha regalato ad Ijiima Ai un biglietto fortunato per redimersi con sè stessa e la famiglia. Un biglietto che purtroppo, in quel mondo, pochi riescono a vincere.
Il passato non viene cancellato ma può essere raccontato in tutta la sua crudezza, almeno per chiedere perdono.
di Beat Blue
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