I miti sono quel che resta dopo la dimenticanza, la rovina, il tempo che passa. Per questo sono eterni, perch sono al fondo di noi. Paola Mastrocola ha trovato una misura miracolosa per raccontarci una volta ancora queste storie infinite: nelle sue pagine la ricchezza e la leggerezza s'incontrano per la gioia pura del lettore, parlando in fondo dell'amore e basta. L'amore per un uomo, una donna, un fiume, una stella. La nostra porzione illuminata, il punto in cui alla nostra vita tocca ancora una parte del divino. L'amore per il mondo, cos com'. Dentro ogni storia c' una domanda, che va dritta al cuore. In quale forma dobbiamo amare? E la bellezza si pu rapire? Si pu, amando, non conoscere l'amore? E quanto conta una promessa? E perch a una certa et che chiamiamo giovinezza abbiamo voglia di non concederci a nessuno, e giocare, e stare a mezz'aria, in volo? Le domande pungolano il mito, lo piegano a parlare da s. Il racconto seduce con la sua forza, muovendosi con naturalezza dal passato al presente, in un tempo indifferenziato, inanellando dialoghi senza virgolette, parole che restano nell'aria. Storie che si richiamano e si inseguono, componendo un unico romanzo. L'amore, come lo raccontano i Greci, struggente. Non un sentimento, di pi: la forza che lega insieme il tutto, il nodo che ci stringe, il cielo che ci sovrasta: ci che ci determina, ci toglie la libert ma ci d senso, nutre la nostra pi profonda sostanza di esseri umani transitori, cos attaccati alla vita. |