La figura di Vincenzo Agnetti (Milano 1926 - 1981) centrale nel panorama internazionale dell'arte concettuale degli anni settanta: poeta, critico, "dicitore", ha maturato il suo autonomo percorso sin dai tempi dell'amicizia con Piero Manzoni e col gruppo di Azimuth, ma col 1966-1967 che si indirizza alla produzione di opere - come gli "assiomi" in bachelite o i "ritratti" in feltro - e di azioni in cui fondamentali sono i concetti di parola, territorio, "traduzione", relazione, singolarit e universalit della comunicazione. Questo volume, curato da Marco Meneguzzo con l'Archivio Vincenzo Agnetti, grazie ai numerosi saggi, al ricco apparato iconografico e scientifico, tra i pi completi strumenti di conoscenza di un'artista a cui il sistema dell'arte globale sta tributando un meritato successo. |