Alle prime ore del 5 luglio 1928, come concordato, Gustavo Morcamazza, sensale di bestiame, si presenta a casa Piattola sorprendendo il Mario e la Marinata, marito e moglie, i quali non avrebbero scommesso un centesimo sulla sua puntualit. Invece il Morcamazza arrivato in quel di Ombriaco, frazione di Bellano, preciso come una disgrazia, portando sull'autocarro il toro promesso e due maiali, che non c'entrano niente ma gi che era di strada... Il toro serve alla Marinata, che gi da qualche anno ha messo in piedi un bel giro intorno alla monta taurina: lei noleggia il toro e poi lucra sulla monta delle vacche dei vicini e sulle precedenze, perch, si sa, le prime della lista sfruttano il meglio del seme. Ma con un toro cos non ci sarebbero problemi di sorta. Se non lo si ferma a bastonate capace di ingravidare anche i muri della stalla. Almeno cos lo spaccia il Morcamazza, che ha gioco facile, perch la bestia imponente: milleduecento chili di peso e centosettanta centimetri al garrese. Da fare paura. Un animale del genere, per, bisogna saperlo tenere, perch se dovesse scappare ce ne sarebbe per terrorizzare l'intero paese; chiamare i carabinieri; o solleticare il protagonismo del capo locale del partito, tale Tartina, che certe occasioni per dimostrare di saper governare l'ordine pubblico meglio della benemerita le fiuta come un cane da tartufo. E infatti... |