Accettare l'impotenza è uno dei compiti più ardui e complessi dell'esistenza. D'altra parte essa può diventare, quando non si indulge nel vittimismo, in una straordinaria maestra di vita. Se accettiamo di trasformare i nostri veleni esistenziali, l'impotenza ci aiuta ad essere artisti della nostra vita e artisti della vita dell'universo. E dove prima c?era soltanto la hybris, ora può svilupparsi una decisionalità compassionevole, testimoniando la propria gioia per essere nel mondo. In questo mondo: non un altro, ideale o diverso. Attraverso l?azione e l?umiltà possiamo andare oltre il senso di superiorità o il senso di inferiorità, possiamo vivere con gli altri senza pretese, ma riconoscendo il nostro valore: ci riconosciamo la nostra identità (anche se gli altri non ce la riconoscono) e possiamo realizzare i nostri progetti per essere soddisfatti di noi stessi. Approvandoci ed amandoci così come siamo: fragili, ma al tempo stesso, ricchi di inesauribili potenzialità e risorse. |