Pianificare e progettare sistemi complessi come citt e paesaggio compito arduo, spesso addirittura inutile o impossibile perch si tratta di sistemi che scaturiscono dalle rispettive parti, ma nel tempo diventano qualcosa di diverso e indipendente dalle condizioni iniziali. Pretendere di interpretare tutto ci una chimera e occorre lasciar fare all'autopoiesi, per cui il piano deve fermarsi alla soluzione di specifici problemi concreti, preoccupandosi, con questo, di favorire buone parti del sistema, che poi daranno vita alle giuste aggregazioni, stratificandosi nel tempo con serendipit. L'elemento chiave quindi la qualit delle parti e la possibilit di connessioni fra queste. Inseguire perci visioni attraverso i giusti processi, ambientali, territoriali e sociali, che portano a citt e paesaggi di qualit, le cui autopoiesi rimangono imprevedibili, ma certamente virtuose, se gli elementi compositivi sono ben curati, nel progetto e, soprattutto, nella gestione. Questo libro indirizzato ai pianificatori, ma gli schemi cui si riferisce tendono a rompere le catene disciplinari, nella convinzione che il nuovo mondo che si sta preparando non far nessuno sconto a chi pensa ancora in termini di recinti. Nel mondo liquido intuito da Bauman quello che conta il contesto: persino alcune categorie di giusto/sbagliato dipendono dalle condizioni in cui agiscono i processi e tutto quello che preconfezionato rischia il naufragio. Ecco che allora l'arch non nelle regole, ma nella cultura e nel relativo saper fare. Su quale cultura, questo libro vuole dare il suo piccolo contributo. |