Nel 1965 un giovane Andr Aciman e i suoi familiari furono costretti a lasciare la cosmopolita Alessandria d'Egitto dopo ben tre generazioni. Il governo nazionalista di Nasser infatti stava cacciando dall'Egitto migliaia di europei, nel tentativo di eliminare ogni ricordo del protettorato britannico e di disperdere una comunit ebraica tra le pi ampie dell'ex impero ottomano. Fu la fine di quella temperie che nei decenni precedenti aveva fatto di Alessandria una citt di straordinaria vivacit culturale. In un memoir intenso e ricco di colori e profumi, l'autore rievoca con affettuosa ironia la vita all'interno di una grande famiglia elegante e caotica, caratterizzata da figure a dir poco affascinanti, come lo zio Vili, audace soldato, mercante e spia, o le due nonne, che spettegolano in sei lingue diverse... A fare da sfondo, il ritmo di una citt araba sospesa tra la crepuscolare indolenza del passato e un futuro drammaticamente incerto. Nessuno dei nostalgici migrs che popolano l'infanzia e la prima adolescenza dell'autore riuscir mai a ritrovare altrove lo stesso ammaliante amalgama che rendeva Alessandria una citt unica al mondo: nessun luogo, n Venezia, n Parigi, n la campagna inglese, avr mai la luce delle mattine terse sul lungomare della Corniche. |