È dal 1972 che nel mondo del fumetto imperversa un non meglio identificato "Omino Bufo" (rigorosamente con una una "f" sola), il quale, in una serie di strisce sgangheratamente disegnate da un sedicente "Pitore di Santini", si produce in demenziali giochi di parole anticipandoli con l'affermazione "Adeso si ride" e commentandoli con l'ormai iconica frase "Che bufo!". Malgrado la pessima qualità dei testi e dei disegni e i lunghi periodi d'assenza, la fama del personaggio è sempre solida, rinverdita di continuo da mostre, da comparsate, da ristampe, da una sterminata "Fan Fiction", da pagine Internet e soprattutto dalla memoria collettiva. Come ha scritto Francesco Artibani, che del Pitore di Santini è stato a lungo il Vice, forse la sua fortuna è dovuta a "un grande merito che nessun altro fumetto al mondo può vantare: è l'unica opera che fa sentire il lettore molto intelligente". Cogliete l'occasione per sentirvi i più brillanti del caseggiato grazie a questo volume, che raccoglie le prime 378 strisce dell'Omino Bufo pubblicate su Lupo Alberto e Cattivik e mai ristampate fino a oggi.