Al di là della ordinarietà degli appuntamenti diocesani tradizionalmente previsti dal calendario, i suoi interventi del 2002 non potevano non risuonare all'orecchio degli uditori come di carattere straordinario, e non assumere i toni del testamento spirituale. Così ad esempio il discorso Paure e speranze di una città, rivolto al comune di Milano (28.6.2002), in cui, dopo aver ampiamente riflettuto sul tema della città nel contesto odierno, egli assicura la sua preghiera e il suo affettuoso interessamento per Milano "anche da luoghi più lontani, magari da quella città di Gerusalemme che riassume in sé le speranze, le sofferenze e gli ideali dell'intera umanità". |