Primi anni Quaranta. C?è la guerra. Nestor Burma è appena tornato dal campo di prigionia e vede per caso Colomer, suo socio all?agenzia investigativa Fiat Lux prima che venisse chiusa, davanti alla stazione di Perrache. Proprio quando i due si riconoscono e stanno per incontrarsi dopo tanto tempo, Colomer cade a terra, freddato da un colpo di pistola. Prima di morire, però, riesce a sussurrare all?amico un indirizzo: 120, rue de la Gare. Lo stesso che Burma aveva sentito ripetere all?ospedale militare da un prigioniero colpito da amnesia. Sulla scena del delitto c?è una ragazza armata. È lei l?assassina? Partendo dal rebus del misterioso indirizzo, iniziano le indagini. Ad aiutare l?investigatore ci saranno il poliziotto Florimond Faroux e la bella Hélène Chatelain, ex segretaria della Fiat Lux che, sospettata di nascondere qualcosa, verrà addirittura pedinata dalla polizia? Torna in libreria uno dei capolavori di Léo Malet: la prima inchiesta dell?affascinante Nestor Burma. Un romanzo che non può mancare nelle librerie di chi colleziona la serie, ma anche un?ottima occasione per fare la conoscenza del detective anarchico e delle sue avventure. «Malet è, giustamente, ritenuto fra le voci più alte del noir francese». Giancarlo de Cataldo «Maestro del noir, Malet è giudicato, non a torto, migliore di Simenon». Corrado Augias «Un mito». Gianni Mura, «il Venerdì di Repubblica» «Uno dei detective più riusciti del noir novecentesco. Un classico. E basta». Fabrizio d?Esposito, «il Fatto Quotidiano» «Difficile immaginare la politicità dei noir di Dominique Manotti, Fred Vargas, Jean-Claude Izzo, Didier Daeninckx senza Malet? È stato un grande scrittore di noir». Benedetto Vecchi, «il manifesto» |