I frammenti di Pascal non sono solo "massime" come quelle di La Rochefoucauld o di La Bruyre, ma vanno letti all'interno di un discorso articolato sull'uomo e sulla religione che il grande scienziato francese andava componendo quando la morte lo colse, impedendogli di completare il progetto di una nuova apologia del cristianesimo. Ci nonostante, in molti casi possiamo accostarci ad essi sia come cime di un continente sommerso per sempre, per ricostruirne la frastagliata geografia, sia come espressione compiuta di intuizioni, una sorta di Illuminations come quelle che due secoli pi tardi Rimbaud, altro genio precoce, elaborer nel tentativo di tradurre la realt in poesia. Il frammento 187 (Michel Le Guern) qui commentato, uno dei pi famosi, esprime lo sgomento al cospetto di un universo infinito e indecifrabile, evocando nella sua tragica brevit temi e paradossi della scienza e interpretando al tempo stesso la crisi della modernit. |