Un condominio assunto a personaggio collettivo che vive di vita propria, cui capitano cose di tutti i giorni che per il malinteso trasforma in misteri criminali. Questa l'idea che rende originale la serie gialla della Casa di ringhiera; romanzi maggiori e pi rapidi racconti (come questi sparsi in diverse raccolte pubblicate tra il 2011 e il 2014 e qui riuniti) che in effetti per chi li legge costituiscono tutti una sola grande storia in fieri, un'unica Commedia umana. La cui armonia Francesco Recami spiega in questo modo: Le case di ringhiera una loro peculiarit l'hanno mantenuta. Per esempio, essendo gli ingressi degli appartamenti sui ballatoi, l'accesso a casa propria all'aperto, e non in uno stretto pianerottolo servito da un grigio ascensore. Cos se uno entra in casa, o ne esce, lo vedono tutti. C' un'altra caratteristica che rende uniche le case di ringhiera: sembrano un teatro shakespeariano. Su due o tre livelli, con porte e finestre che si aprono (magari quando sarebbe meglio che rimanessero chiuse) e che si chiudono (magari quando sarebbe meglio che rimanessero aperte) tutto un entrare e un uscire, tipico della drammaturgia teatrale, soprattutto della commedia degli equivoci. Su questo palcoscenico Recami installa una compagnia di personaggi, tanto tipici di modi di vivere e di pensare quanto straordinari, i quali passano il tempo ad imbrogliare malefatte e segreti che sembrano delitti da indagare. E lo sguardo che lo scrittore getta su di loro non sempre benevolo o pietoso. Talvolta lo sguardo comprensivo delle disdette umane e dei goffi tentativi di superarle. Talvolta lo sguardo sarcastico, cinico, di un umorista della crudelt convinto dell'assurdo esistenziale che non risparmia nessuno su questa Terra. |