"'La macchina del tempo' del 1895, l'edizione definitiva dell'uomo delinquente di Lombroso del 1897: a Darwin, rapidamente divulgato, era gi subentrato il darwinismo, tanto che Wells, che pure aveva fatto un discreto tirocinio prima come studente e poi come docente di biologia, arriva a concepire la regressione per una via tutta formale: se dalla scimmia derivato l'uomo, si chiede, perch non immaginare un'ulteriore evoluzione non in avanti ma all'indietro ? Perch escludere l'idea opposta, cio una regressione zoologica? Per questa via Wells giunse a ipotizzare la totale estinzione del genere umano, come inscenato appunto nella parte finale (la cosiddetta visione ulteriore) della Macchina del Tempo. Dipendendo dal raffreddamento del sole, la visione finale - un mondo senza esseri umani n mammiferi - ha comunque una sua pace; la cupezza della profezia wellsiana invece tutta nel complementare destino dei ricchi e dei poveri rispettivamente come vegetali e come bruti, secondo la logica di un dissidio tutto interno all'evoluzionismo: da una parte Huxley e Wells, dall'altra un evoluzionista della prim'ora come Herbert Spencer, convinto che l'uomo avrebbe indefinitamente migliorato se stesso." (Dalla prefazione di Michele Mari) |