Con "Il clandestino", Mario Tobino si propone di dare un affresco della propria generazione, rievocando il momento in cui rinacquero l'amore e la fratellanza tra gli uomini. Racconta cos le vicissitudini degli antifascisti viareggini nella fatale estate del 1943, alle soglie della Resistenza vera e propria. Nel fitto alternarsi di vicende e di personaggi - intellettuali e popolani, borghesi, sgherri e bel mondo - Tobino fa rivivere una stagione di rischi e di fervore, con i colori della verit e l'accento, ora giudicante, ora umanamente accorato, del testimone identificato fino in fondo con le ragioni del proprio narrare. Riuscendo - scrisse Vittorio Sereni - a trasformare un episodio specifico in epos generale ed esemplare. |