L'Inquisitore accusa Caravaggio: di non ubbidire a Santa romana Chiesa, di essere un ribelle, un seguace dell'eretico Giordano Bruno, di dipingere prostitute, ubriaconi e tavernieri nella convinzione che Dio va cercato proprio l. un monologo in cui le parole e le espressioni del pittore si raccontano attraverso gli occhi e la voce dell'Inquisitore. Il quale un uomo a un passo dalla morte: pi volte durante il suo discorso gli mancano le forze, ed sfiorato dai dubbi di chi sta facendo i conti con la fine e non pu certo mentire a se stesso, ed quasi tentato di riconoscere le ragioni di Caravaggio, di cedere all'ammirazione che nutre per lui. Ma sono solo istanti, perch il suo dovere richiamare all'obbedienza, all'obbedienza dell'Autorit, all'obbedienza del Padre: il padre che Dio, il padre che il Papa, il padre che il Cesare, il padre che il genitore. Questo testo un documento carico di tensione civile, una riflessione sull'autorit, sulla ragione critica e la difficolt di esercitarla, un viaggio attraverso i quadri di Caravaggio. Con uno storyboard di Lino Fiorito. |