Accompagnato da un corredo efficace di immagini, il libro ci fa leggere con rigore e curiosità i segreti della più viva delle città morte dell'antichità. Sappiamo dei modi di abitare, dei servizi pubblici, degli svaghi e dei luoghi costruiti per l'intrattenimento. Dall'analisi delle molte testimonianze rimaste si risale alla vita famigliare e all'esercizio della politica, all'opulenza della città e ai culti religiosi. Se Jacobelli indaga sul reperto archeologico, Cantarella esplora il tessuto civile e racconta storie in parte leggendarie, in parte attestate da documenti. Questo settore più "narrativo" obbedisce a una ampia tradizione di storie tramandate dalla "scoperta" della città in poi, tradizione che è parte della ricchezza culturale di Pompei. Insieme a questo, le autrici ci danno un quadro (in verità drammatico) dello stato di conservazione dei reperti, delle losche vicende legate alla gestione del patrimonio, dei tentativi di trovare una soluzione per poter confermare l'effettiva vitalità di Pompei. |