"Qualcuno dice per che, tra le sofferenze di quella notte e del giorno successivo, la pi grande per il Nazareno fu quella di non vedere me, e io penso che quel qualcuno abbia ragione, perch non solo io e quell'uomo eravamo veramente amici, ma lui stato il pi grande tra tutti i miei amici, e forse io il suo." Lo si capisce leggendo attentamente il Vangelo: quella tra Ges e Giuda Iscariota fu una grande amicizia, che crebbe a dispetto della radicale differenza di vedute tra i due, e che nemmeno il tradimento riusc a cancellare. Giuda amava la legalit, l'armonia, Ges amava le eccezioni, e portava la guerra. Giuda un ebreo devoto, un uomo razionale, che tradisce Ges nella speranza di salvarlo dall'ira della gente e soprattutto dalla sua "presunta" follia, affidando il suo destino alla Legge di Mose mediante un regolare processo. Solo dopo avere compiuto il suo gesto Giuda comincia a rendersi conto dell'enormit del proprio sbaglio, e dell'orrore che, attraverso quella porta aperta, fa il suo ingresso nel mondo. Tuttavia l'ultima parola non ancora stata pronunciata: nemmeno tutte le tenebre del mondo possono cancellare la realt dell'affetto che li ha uniti. |