|
Scrittori presenti: 20893 Menu categorie Menu |
Il poeta riesce a guardare il mondo che lo circonda, trascendendo ci che gli occhi vedono, e in questo Cristina Bove non si smentisce, perch in lei presente questa straordinaria virt ed coeva con la capacit di trasmettere in modo chiaro, direi limpido, le sensazioni del suo animo. Questa raccolta comprende un centinaio di poesie, solo una parte delle numerose che nel corso della sua vita ha saputo creare, senza mai essere ripetitiva. In Fiori e fulmini, pur nelle molteplici tematiche affrontate, riluce la mano sensibile che riesce a trasferire nel verso, con ammirevole semplicit, le pi svariate emozioni, dal tormento di un ricordo allo sdegno per la sorte riservata ai pi deboli. Lanimo di Cristina uno specchio in cui si riflettono visioni che rimbalzano sulla carta pregne di intime considerazioni, una presa di coscienza che solo il confronto fra la realt e il sentimento trasfigura in messaggi, ora soffusi, spesso silenziosi, e quasi mai in urla liberatorie. C una visione dellesistenza, anche nei suoi aspetti pi tragici, che lascia alla speranza dellamore, inteso nella sua accezione pi ampia, quel dare spontaneo che gratifica anche senza risposta e che fa sentire pi vivi, come in Amo le voci Amo le voci che parlano sommesse che sanno dire senza farti male che scelgono il silenzio quando bene tacere , oppure in Brulicava di luci , una lirica di ispirazione quasi bucolica, dove il richiamo alla morte va a sottolineare lamore per la vita, una sorta di antitesi che ne esalta il valore. Ci sono liriche intimiste, dove il volgere gli occhi dentro di s il cercare di conoscere la risposta a tanti perch e al riguardo ritengo opportuno sottolineare il particolare spirito religioso presente in tanti versi, una visione della vita che esula dai dogmi delle religioni per sfociare nella dubbiosa consapevolezza che qualche entit a noi ignota presieda ai destini del mondo, ai passi che percorriamo ogni giorno, a fatti ed eventi a cui partecipiamo secondo un copione che non conosciamo, ma che qualcuno ha ben definito. Domande logiche che tutti ci poniamo, ma che la sensibilit dellautore sa volgere in possibili risposte che alla luce della ragione hanno un senso senza essere certe, perch lunica realt tangibile la vita, quel fluire del tempo che ci accompagna dalla nascita fino al distacco, un distacco che pu anche essere mediato, come quando qualcuno a noi caro ci lascia senza che possiamo far nulla, unimprovvisa consapevolezza della nostra impotenza di uomini che crediamo di saper tutto, ma che ignoriamo il perch esistiamo. Al riguardo struggente A mia madre, laddove Cristina scrive Mentre la vita che donasti a me non consentiva di donarla a te , una traslazione di pensiero che porta dal pathos individuale a quello universale, una drammatica consapevolezza che il ciclo vitale non pu essere modificato. Pi fiori che fulmini, perch anche nelluso sapiente e mai ridondante delle metafore il verso, fluido, cristallino al servizio della filosofia dellautore, un concetto semplice, ma dalla grande portata per il bene del mondo: la vita una sola, con aspetti negativi e altri positivi, ma merita in ogni caso di essere condotta fino in fondo, di amarla con tutte le proprie forze, il che non un atto di egoismo, poich ci a cui si deve effettivamente aspirare sono gli autentici valori a fondamento di ogni civilt, perch in essa innati e che lumanit si portata appresso nei secoli, ogni tanto dimenticandosene, nella rincorsa vana di feticci della felicit. Unultima, doverosa annotazione: leggere le poesie di Cristina Bove come entrare in unaltra dimensione, in unatmosfera dolcemente sospesa che infonde una grande serenit. Renzo.Montagnoli
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito.
|