L'analisi della svolta di fine '800 nella letteratura (Mallarmé, Lautréamont...) che sconvolse il lessico, la sintassi, le relazioni logiche. L'importante studiosa connette le esperienze del campo marxiano (in cui è in questione la produzione) con quelle del campo freudiano (soggetto), ipotizzandole come articolazioni diverse dello stesso linguaggio usato in poesia e prosa. Il concetto di "pratica" diventa fondamentale. La linguistica, di fronte alle nuove istanze dialettiche, cessa di essere una scienza rigidamente costituita; il linguaggio poetico compie la sua rivoluzione. Una rivoluzione non teologica, non risolutiva, in cui lo stato, il diritto, la religione vengono rimessi in discussione da un nuovo punto di vista. |