Genitori che vivono come eterni adolescenti, figli che nei modi e negli atteggiamenti sembrano già adulti, ma che in realtà non hanno gli strumenti per esserlo. In un'epoca in cui non esistono più riti di passaggio, come si fa a capire quando è giunta l'età delle responsabilità? Nella materia liquida di questo nostro tempo che indebolisce ogni gerarchia, il concetto di conflitto generazionale sembra ormai fuori moda. Genitori e figli si ritrovano improvvisamente vicini, tanto nei comportamenti quanto nella visione reciproca. Accanto al classico rapporto di subalternità compare cosi una condizione più amicale e semi-paritaria, che in alcuni casi si trasforma in complicità. Un fatto forse all'apparenza positivo, ma che nasconde una questione cruciale: è proprio sul conflitto, sulla frattura condivisa tra giovani e adulti, che si struttura l'identità. In questo libro Aime e Pietropolli Charmet affrontano dal punto di vista antropologico e da quello psicologico la progressiva svalutazione dei riti che in passato scandivano lo sviluppo del nostro ruolo sociale, e le sue conseguenze. Perché, se l'autorità genitoriale tende all'estinzione, la scuola ha perso rilevanza e l'ingresso nel mondo del lavoro sembra sempre più un miraggio lontano, come si fa a diventare adulti? |