La «Storia del cristianesimo» di Ernesto Buonaiuti rappresenta quello che possiamo definire il "canto del cigno" di uno dei più prestigiosi studiosi del Novecento nell'ambito della ricerca storica e teologica. L'atmosfera tragica della Seconda Guerra mondiale costituisce lo scenario più convincente di una vicenda intellettuale, morale e religiosa che coinvolse Buonaiuti dai primi anni di quel secolo sino alla morte sopraggiunta all'indomani della Liberazione... La «Storia del cristianesimo» rappresenta una sorta di epilogo intellettuale in cui si intersecano, fino a sfumare l'una nell'altra, tre istanze di egual importanza. In primo luogo si può cogliere un bilancio della ricerca, soprattutto in ambito antichistico e medievale, svolta nei quarant'anni precedenti; si può poi individuare l'istanza religiosa che sorresse con integra fedeltà tutto il suo impegno, vale a dire quella di un profondo rinnovamento della Chiesa ispirato al modello evangelico; infine non si può tacere il carattere di testimonianza personale propria di questo scritto: come il «Pellegrino di Roma» costituisce il suo bilancio autobiografico, così la «Storia del cristianesimo» ne rappresenta il corrispettivo culturale e scientifico.