Dai birrifici del Colorado alle facolt di Harvard, ai premi Nobel di Stoccolma, Marco d'Eramo ci guida nei luoghi dove una guerra stata pensata, pianificata, finanziata. Di una vera e propria guerra si trattato, anche se stata combattuta senza che noi ce ne accorgessimo. Lo ha riconosciuto uno degli uomini pi ricchi del mondo, Warren Buffett: "Certo che c' guerra di classe, e la mia classe l'ha vinta. L'hanno vinta i ricchi". La vittoria tale che oggi termini come "capitalisti", "sfruttamento", "oppressione" sono diventati parolacce che ci vergogniamo di pronunciare. Oggi "ci pi facile pensare la fine del mondo che la fine del capitalismo". La rivolta dall'alto contro il basso ha investito tutti i terreni: non solo l'economia, il lavoro, ma la giustizia, l'educazione: ha stravolto l'idea che noi ci facciamo della societ, della famiglia, di noi stessi. Ha sfruttato ogni crisi, ogni tsunami, ogni attentato, ogni recessione, ogni pandemia. Ha usato ogni arma, dalla rivoluzione informatica alla tecnologia del debito. Ha cambiato la natura del potere, dalla disciplina al controllo. Ha imparato dalle lotte operaie, ha studiato Gramsci e Lenin. Forse arrivato il momento di fare lo stesso e di imparare dagli avversari. "Il lavoro da fare," scrive D'Eramo, " immenso, titanico, da mettere spavento. Ma ricordiamoci che nel 1947 i fautori del neoliberismo dovevano quasi riunirsi in clandestinit, sembravano predicare nel deserto, proprio come noi ora. |