?Si pu leggere un catalogo? Forse non neppure da augurarsi un lettore capace di simile impresa. D'altra parte vero, per, che gli elenchi hanno, da che esiste la scrittura, una loro magia. Non sono l'indagine, ma la premessa dell'indagine, accostano tracce, mostrano sequenze, illuminano insistenze, non nascondono incongruenze. da qui che il viaggio pu iniziare. Giulio Einaudi considerava il catalogo storico della casa editrice la sua vera grande opera. Il giovane redattore appena assunto veniva incessantemente tormentato con domande sul catalogo e a ogni risposta incerta il commento era sempre: ?Eh, non sai niente, non conosci il catalogo?? Non era solo uno dei tormentoni per cui l'editore rimasto famoso, era il gesto del maestro all'opera. Cos facendo, Giulio Einaudi mostrava al nuovo arrivato che cosa fosse in realt il catalogo. Un elenco, certo, ma non sterile, come troppo banalmente si dice degli elenchi, bens fecondo. Il catalogo il futuro passato della casa editrice. senz'altro il luogo in cui si trovano i valori che superano il tempo e quelli che sono sfumati nell'oblio delle epoche: essenziali entrambi per la macchina editoriale; ed essenziali i primi per la cultura in cui essa continua a durare. il luogo della memoria, ma una memoria intesa non come semplice archivio o malinconica nostalgia, bens come fonte di idee vive per immaginare senza paure un futuro possibile. S, il catalogo, sia in senso industriale che culturale, il futuro della casa editrice.? (dalla Nota breve di Ernesto Franco). Con due saggi di Luca Bianco e Ambrogio Borsani. |