Il bullismo rappresenta una forma estrema di degenerazione nel mondo adolescenziale. Il bullo è un violento ma spesso è fragile: un ragazzo che cerca un tentativo di affermazione violenta per la compensazione di sentimenti di fragilità e inferiorità nei confronti del mondo. Un libro di un esperto che unisce studi teorici a esempi pratici, per comprendere uno tra ì fenomeni più drammatici e diffusi della contemporaneità. L'amplificazione prodotta dai media e dai social network estremizza questa condizione, anche perché la dimensione degli smartphone, che diventano ricevitori e trasmettitori nello stesso istante, fa sì che la prodezza del bullo possa diventare uno spettacolo con decine di migliaia di accessi. Quando, poi, il fenomeno riguarda le ragazze, si innesca un meccanismo che ne amplifica la mediaticità. Il bullismo delle ragazze pare contraddire un'aspettativa quasi naturale verso il femminile. Ci si aspetta cioè che siano più attente dei maschi alle ragioni della tenerezza, dell'empatia, dell'accoglienza e della non-violenza. Il bullo è la classica figura di un carnefice-vittima: un carnefice perché produce dolori e sofferenze negli altri come tutti gli psicopatici e i sociopatici, ma anche una vittima perché viene immediatamente isolato e stigmatizzato, considerato un soggetto borderline nella propria comunità sociale di riferimento di suoi pari. |