David Le Breton mostra in questo libro come il ricorso al corpo rappresenti talvolta le inadeguatezze della parola e del pensiero. Le persone che si tagliano, si incidono, si feriscono volontariamente e segretamente tentano in realt di portare il linguaggio a un altro livello, di trascendere la razionalit. Scalfiscono il proprio corpo per sentirsi pi vive. La loro pelle diventa la superficie d'iscrizione del loro malessere e del loro rifiuto. Non potendo cambiare il mondo, cambiano il proprio corpo. Secondo l'autore, la ricerca della fabbrica del sacro a uso personale, di un "oltre" nell'ambito del sociale, la manifestazione del desiderio smarrito di esistere, ai limiti della condizione umana. |