David Le Breton torna sullo stesso tema di "Il mondo a piedi" (Feltrinelli, 2001) "come un camminatore che, anni dopo, torna su un percorso che ha immensamente amato". Uomo di grande sensibilit e cultura, illuminato interprete del suo tempo, Le Breton raccoglie in queste pagine schizzi paesaggistici, riflessioni e aneddoti sul camminare e sui camminatori, rievoca tradizioni e personaggi storici e ci offre un punto di vista inedito e ispirato su un aspetto insolito del viaggio. Percorrere sentieri e rotte insolite, sondare foreste e montagne, scalare colline solo per il piacere di ridiscenderle, poter contare solo sulle proprie forze fisiche, esposti di continuo agli stimoli del mondo fuori e dentro se stessi: questo il camminare, un anacronismo in una contemporaneit che privilegia la velocit, il rendimento, l'efficienza. Per Le Breton camminare un lungo rito d'iniziazione, una scuola universale, una filosofia dell'esistenza che purifica lo spirito e lo riconduce all'umilt, un atto naturale e trasparente che restaura la dimensione fisica del rapporto con l'ambiente e ricorda il sentimento della nostra esistenza. |