Accanto all'affabilit e alla pastosit porosa del mondo com', si accentua in questa nuova raccolta di Maurizio Cucchi un predicato di frugalit: abito mentale dell'io, ma soprattutto medium per umanizzare la realt. "Sindrome del distacco e tregua" si suddivide in otto parti, prive di trama lineare, ove conta "l'insistere virtuale sulla scena, / la rapsodia sparsa e sempre minuziosa / delle circostanze". Emblema di poetica implicita, tale sigla rimanda a una compattezza intonativa e di sguardo che si avvale - pi che in passato - di modalit davvero sperimentali di scrittura e d'espressione: alla polifonia e drammaturgia metrico-prosodiche di cui Cucchi maestro si aggiungono qui stacchi in prosa tutti funzionali, oltre a due fotografie pienamente empatiche a un libro magnifico, struggente, necessario. Cronotopo l'atlante (fisico e interiore), che permette di trascorrere dall'ucraina Pryp'jat' (a tre km da Cernobyl') a una Nizza amata e frequentata e alla nata Milano, messa in emblema dalla centralit del Cenacolo di Leonardo fino ai margini delle sue banlieue, ripercorse attraverso la memoria viva di un libro in prosa per Cucchi fondamentale come "La traversata di Milano" (2007): omaggio ai mntori della sua formazione, Sereni e Raboni. Il tempo di "Sindrome del distacco e tregua" invece quello vertiginoso che salda insieme le epoche, dalla preistoria al Quattro e Seicento, fino ai brucianti fotogrammi del presente. Cos pu librarsi, questo Cucchi ispiratissimo, nella meraviglia aperta di una frugale quotidianit anonima. (Alberto Bertoni) |