Se vogliamo darle dei nomi - afferma Jaspers nel discorso del 1946 qui pubblicato -, l'Europa la Bibbia e l'antichit. L'Europa Omero, Eschilo, Sofocle, Euripide, Fidia, Platone e Aristotele e Plotino, Virgilio e Omero, Dante, Shakespeare, Goethe, Cervantes e Racine e Molire, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Rembrandt, Velzquez, Bach, Mozart, Beethoven, Agostino, Anselmo, Tommaso, Niccol Cusano, Spinoza, Pascal, Kant, Hegel, Cicerone, Erasmo, Voltaire. L'Europa nei duomi e nei palazzi e nelle rovine, Gerusalemme, Atene, Roma, Parigi, Oxford, Ginevra, Weimar, l'Europa la democrazia di Atene, della Roma repubblicana, degli svizzeri e degli olandesi, degli anglosassoni. Ma essa non un museo e non nemmeno identificabile con uno di questi momenti: per definirne la natura bisogna risalire alla sua origine pi profonda, dove libert, storia e scienza danno vita a una sempre nuova e rinnovantesi trasformazione. Non si europei, ma lo si diventa stando in equilibrio sull'orlo di questa origine. |