Ci fu un tempo in cui sinistra e popolo erano quasi la stessa cosa. Adesso in tutto il mondo le classi lavoratrici, i mestieri operai vecchi e nuovi, cercano disperatamente protezione votando a destra. Perch per troppi anni le sinistre hanno abbracciato la causa dei top manager, dell'Uomo di Davos; hanno cantato le lodi del globalismo che impoveriva tanti in Occidente. E la sinistra italiana da quando all'opposizione non ha corretto gli errori, anzi. diventata il partito dello spread. Il partito che tifa per l'Europa a prescindere, anche quando governata dai campioni della pirateria fiscale. una sinistra che abbraccia la religione dei parametri e delle tecnocrazie. Venera i miliardari radical chic della Silicon Valley, nuovi padroni delle nostre coscienze e manipolatori dell'informazione. Tra i guru progressisti vengono cooptate le star di Hollywood e gli influencer sui social media, purch pronuncino le filastrocche giuste sul cambiamento climatico o sugli immigrati. Non importa che abbiano conti in banca milionari, i media di sinistra venerano queste celebrity. Mentre trattano con disgusto quei bifolchi delle periferie che osano dubitare dei benefici promessi dal globalismo. Non rispondetemi che quegli altri sono peggio - scrive Federico Rampini -, non ditemi che l'ora di fare quadrato, di arroccarsi tra noi, a contemplare con orgoglio tutte le nostre sacrosante ragioni, a dirci che siamo moralmente superiori e che l fuori ci assedia un'orda fascista. Quand'anche fosse vero che quelli sono la peste nera, allora dobbiamo chiederci: com' stato possibile? Come abbiamo potuto regalare a loro l'Italia pi gli Stati Uniti, l'Inghilterra pi la Svezia e in parte la Francia? Se davvero una barbarie reazionaria sta dilagando in tutto l'Occidente, dov'eravamo noi, cosa facevamo mentre questo flagello si stava preparando? (Aiutino: spesso eravamo al governo). C' qualcosa di malsano nel pensare che una maggioranza degli italiani sono idioti manipolati da mascalzoni: come si costruisce su queste basi una convivenza civile, un futuro migliore? Attingendo alla sua formazione giovanile nel Pci di Enrico Berlinguer, fine anni Settanta; poi alle sue esperienze successive di reporter globale a Parigi, Bruxelles, San Francisco, Pechino e ora New York, Federico Rampini prende di mira alcuni dogmi politically correct. E spiega che la sinistra pu ripartire. Deve farlo. Il tracciato verso la rinascita parte dalle diseguaglianze, e abbraccia senza imbarazzi una nuova idea di nazione. |