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Chiudo il libro e mi dispiace, perch il fluire dei versi di questa silloge ha la stessa carezza lieve di una brezza di primavera; gi la luce fuori si fa fioca e il giorno passato assaporando le armonie di una penna felice, un susseguirsi di immagini e di emozioni, mai forti, ma sommesse e quasi pudiche, in un lento adagio che avvolge e coinvolge trasmettendo, senza che me ne accorga, una grande serenit. Questa la poesia di Roberto Morpurgo, un verbo sussurrato con soavit. La silloge in verit costituita da quattro raccolte tematiche (Il dolore e paesaggi, Lazzurro del mare, Viaggiare lItalia, Pianura e anima), quattro riflessioni di ampio respiro che sintrecciano a formare ununica opera composita, come i tempi di una sinfonia. Lazzurro del mare anche il titolo di una poesia C a Itaca un trono sepolto nelle acque chiare dello Ionio. Il richiamo al mitico eroe omerico, al lungo pellegrinaggio per il ritorno alla terra natia cela il percorso del poeta alla continua ricerca di una verit che sembra quasi di toccar con mano, ma che poi si disperde come nebbia al sole. Il ricorso alla metafora precipuo in questa raccolta, ma fatto con misura e con grazia; cos nella raccolta Il dolore e i paesaggi appare sfumato (Cammino perch scricchi / la ghiaia), oppure, come ne Lazzurro del mare, laspetto figurativo simbolo di unespressione non didascalica, ma incisiva (/ E come un istmo il mare. / ). Non manca anche laspetto figurativo che introduce al sogno (Autunno / ti illude Roma / alla sua luce / aurora / che azzurra ulcera / i cieli / come nevi) e nemmeno limpatto tagliente, quasi brutale, per quanto soffuso ( Tango / ballato da enormi tacchi / sul fango / di un lucido / acquazzone). Mi sembra indubbio che Roberto Morpurgo riesca a far sentire la sua voce senza gridare, senza sovrastare quella daltri, e ci in forza di un forte personalit poetica che permea tutta la sua produzione in cui lapparente semplicit della costruzione frutto invece di unattenta, e probabilmente anche minuziosa, continua ricerca dellarmonia. Il suo un verso libero, ma procede in un flusso ininterrotto, senza asprezze e acuti, bens con una levit sonora tale da sembrare soggetta a regole metriche, per quanto diverse dalle classiche. E in questo scorrere di parole viene a crearsi una composizione di esemplare equilibrio formale e fonetico che arricchisce ulteriormente la lettura, con il risultato che al termine lappagamento tale che dispiace che non vi siano altre pagine e altre poesie. Renzo.Montagnoli
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