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Biografia Christopher Brookmyre
Christopher Brookmyre
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Trentenne di Glasgow, scozzese dunque come Irvine Welsh e Alan Warner, Brookmyre non ha meno talento né cinismo, e usa il noir per seppellire il lettore di risate amare, con una prosa stralunata, surreale, ma ferocemente incisiva nel mettere in ridicolo il pubblico e il privato dell’Inghilterra d’oggi. È nato nel 1968 a Glasgow, in Scozia, e nella sua narrativa si sono concentrate l’ironia degli isolani d’oltremanica e il loro gusto per il paradosso e per gli intrecci al nero. Dopo l’università, ha fatto il critico cinematografico, il cantante rock, il cronista sportivo e finalmente nel ’93 ha imboccato la strada del romanzo. Il suo ultimo libro, Scusate il disturbo, si svolge in ventiquattr’ore su una piattaforma petrolifera che è stata trasformata in un villaggio vacanze; i protagonisti sono vecchi compagni di scuola intenti a una rimpatriata e un ispettore di polizia che sta per andare in pensione. Il thriller e la risata si mescolano inestricabilmente. Come in Trappola di cristallo, il film con Bruce Willis alla cui struttura Brookmyre si è dichiaratamente ispirato per scrivere il romanzo. Che non è, badate bene, una ’novellizzazione’, ma uno smontaggio e rimontaggio certosino dei modi e degli elementi del thriller d’azione e un pastiche irresistibile di fisionomie e ’luoghi’ cinematografici, da Fargo a Tarantino, da Arma letale a Mad Max, da Nikita a True Lies. In Inghilterra è già famosissimo; in Italia lo pubblica Meridiano Zero, la benemerita casa editrice di Padova che ha un occhio sicurissimo per le nuove voci noir e poliziesche che, una volta lanciate sul nostro mercato, le vengono puntualmente ’soffiate’ da altri editori più forti. Questo è accaduto, per esempio, con David Peace, forse il maggiore dei giovani narratori noir britannici, uno scrittore francamente ossessionato, che intreccia una disperazione metropolitana alla Ellroy con una maestosa, sanguigna cupezza che non può non ricordare l’altro grande inglese, purtroppo scomparso, Derek Raymond. Peace, che è nato nel 1967 nello Yorkshire e, dopo gli studi, ha lavorato come insegnante a Istanbul e a Tokyo (dove vive con la moglie e i figli), non si è mai davvero allontanato dallo Yorkshire della sua infanzia e adolescenza. Città piovose e fangose, sobborghi tutti uguali, bettole che odorano di umido, monolocali laidi pieni di prostitute e drogati, poliziotti corrotti, parchi e boschetti nei quali vengono rinvenuti macabri resti. Lo Yorkshire negli anni ’70 fu insanguinato non solo dalle ’gesta’ del nuovo Squartatore (che fece probabilmente più vittime dell’ottocentesco, temibile Jack), ma anche da quelle dell’Esorcista e di altri assassini. Tutti sono rimasti impressi nella mente di David Peace bambino che, nei suoi libri dolorosi e allucinanti, ripesca immagini, ambienti e sensazioni. La quadrilogia dello Yorkshire (il Red Riding Quartet) cominciò nel 1999 con 1974 e prosegue oggi con 1977 (pubblicati da Meridiano Zero nel 2000 e nel 2003, mentre i successivi 1980 e 1983 sono stati acquistati da un altro editore), ed è una delle serie più sconvolgenti degli ultimi anni. Insieme a quelle dei ’numi tutelari’ di Peace: appunto Derek Raymond (dei cui cinque libri la Meridiano Zero ha iniziato finalmente le ristampe, con E morì a occhi aperti) e James Ellroy, verso il quale Peace riconosce apertamente il proprio debito: "Ho imparato da Ellroy. Ho imparato a scrivere di ciò che conosco, dei luoghi che conosco, dell’epoca che conosco. Ho imparato a scrivere di un ragazzo che cresce nell’Inghilterra del nord, tra gli armi ’70 e gli anni ’80, durante il regno dello Squartatore e di Margaret Thatcher. Ho imparato a scrivere di sanguinosi delitti, soldi sporchi, corruzione, crudeltà. Ho imparato a scrivere di oscurità, della mia oscurità... Del mio noir. Della mia storia. Delle mie ossessioni". E ha imparato molto bene.

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