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Biografia Elio Ciol
Elio Ciol
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Elio Ciol nasce il 3.3.1929 a Casarsa della Delizia dove tuttora risiede e lavora. Fin da ragazzo inizia ad aiutare il padre nel laboratorio fotografico, maturando una vasta esperienza. Nel tempo, sperimenterà in camera oscura i vari prodotti sensibili delle carte e dei negativi e in sala di posa imparerà prima a dosare la luce con le tende poi a utilizzare sempre più moderni tipi di illuminazione. Nel 1944 scopre nella fotografia la possibilità di un nuovo modo di vedere e di comunicare. Subito dopo la guerra, nel 1946, acquista presso la rivendita dell’esercito angloamericano una bobina di pellicola negativa per foto aeree. Inizia così la sua personale esperienza con l’infrarosso e ne scopre, dopo diversi tentativi, le possibilità e gli effetti. Nel 1949 partecipa a Udine al primo concorso fotografico regionale ottenendo un terzo premio sul paesaggio. Nel 1953, con alcuni amici, fonda il Circolo Foto-artistico Casarsese che sarà attivo fino al 1962. Dal 1955 al 1960 fa parte del Circolo Fotografico La Gondola di Venezia. In quegli anni partecipa al concorso Popular Photography International di New York ottenendo due premi nel 1955 e altri nel 1956 e nel 1957. Numerosi premi fotografici regionali gli saranno assegnati negli anni seguenti. Dal 1955 al 1964 fa parte del Cineclub di Udine e realizza diversi documentari premiati al Concorso nazionale del Cineamatore di Montecatini e al Concorso Internazionale del Cinema di Salerno. Nel 1961, a un corso per “animatori dei circoli fotografici” a Meina (NO), conosce Luigi Crocenzi. Da lui apprende il metodo del racconto per immagini. Due anni dopo saranno entrambi invitati a Milano dalla “Fondazione Altimani per lo studio e la sperimentazione di ogni forma di linguaggio per immagini”. La Fondazione chiuderà dopo pochi mesi per una improvvisa mancanza di fondi. Nel 1962 è chiamato da David Maria Turoldo a fare il fotografo di scena per il film “Gli ultimi” diretto da Vito Pandolfi. Nello stesso anno, alla Biblioteca Comunale di Milano, espone una raccolta di foto dal titolo “Il Silenzio”. E’ la sua prima mostra personale fuori dal Friuli-Venezia Giulia. Nel 1963, all’Ambrosianeum di Milano, sono esposte le foto di un servizio sull’attività di Gioventù Studentesca nella Bassa Milanese. Nel 1967 realizza in Palestina un servizio fotografico che verrà utilizzato nel 1968 per una grande mostra alla Galleria Sagittaria di Pordenone. La mostra diverrà itinerante e sarà raccolta, nel 1978, in un libro. Nel 1969 esce il suo primo fotolibro “Assisi”, pubblicato in cinque edizioni in lingue diverse, con testi di David Maria Turoldo, Paolo Cavallina e Pietro Bargellini. Seguirà negli anni un intenso lavoro per l’editoria. Nel 1975 il critico Alistair Crawford, dopo aver acquistato il fotolibro “Assisi”, lo vuole conoscere e si recherà a Casarsa durante le vacanze pasquali del 1976. In quell’incontro vengono presi accordi per una mostra che si svilupperà in tre temi “Assisi-Kenya-Friuli” e che verrà esposta nel 1977 all’Università del Galles di Aberystwyth. La mostra diverrà itinerante in Gran Bretagna e chiuderà nel 1978 al Polytechnic of Central London Gallery. Crawford, con il suo entusiasmo per la fotografia di Ciol, si prodigherà per farla conoscere oltre che in Gran Bretagna anche negli Stati Uniti. Nel 1984, per il ventennale della Regione Friuli-Venezia Giulia, realizza il fotolibro “Friuli un piccolo universo”, con testi di Luciana Jorio e Licio Damiani. Seguiranno tre edizioni, di cui una bilingue per gli emigranti. Nel 1985 viene pubblicato, dalla Jaka Book di Milano, il fotolibro “Italia Black and White”, a cura di Giovanni Chiaramonte, con testo di Alistair Crawford. Nel 1991 esce il fotolibro “Assisi”, edito da F. Motta di Milano, con testi di Alistair Crawford e Franco Cardini. Seguiranno, nel 1992, l’edizione francese e quella tedesca e, nel 1993, quella giapponese. Il fotolibro riceverà a Londra il premio Kraszna-Krausz 1992 per uno dei migliori fotolibri, a pari merito con i libri di Sebastio Salgado, Irving Penn e Paul Strand. Nel 1993, in occasione dell’ottavo centenario della nascita di S. Chiara, viene incaricato dalla Pro Civitate Christiana e dal Comune di Assisi di realizzare una mostra: “Le pietre raccontano di Chiara e Francesco”. Un racconto per immagini che diverrà itinerante. Nello stesso anno viene invitato dall’Istituto Italiano di Cultura di Dakar a esporre. La mostra avrà il titolo “Dove l’infinito è presente”. L’anno successivo, l’Istituto Italiano di Cultura a Berlino promuoverà quella mostra a Potsdam, Halle, Amburgo, Greifswald, Wolfburg. Nel 1995 realizza il fotolibro “Venezia”, edito da F. Motta di Milano, con testo introduttivo di Carlo della Corte, cui seguiranno le edizioni giapponese e francese. Il fotolibro riceverà a Londra il premio internazionale Kraszna-Krausz 1996 per uno dei migliori fotolibri, a pari merito con i libri di Robert Doisneau, Erich Hartmann e Naomi Rosemblum. Nel 1995 riceve dal C.R.A.F. di Spilimbergo (PN) il premio speciale Friuli-Venezia Giulia fotografia. Nel 1996, in occasione della mostra nella Galleria “Le Logge” del Comune di Assisi, viene edito, da R. Vattori di Tricesimo, il catalogo “Dove l’infinito è presente” che raccoglie dieci suoi portfoli in bianco nero, con testi di Charles-Hanri Favrod, Carlo Sgorlon, Elio Bartolini, Giuseppe Turroni, Giuseppe Mazzariol, Fabio Amodeo, Alistair Crawford, Fred Licht, Margaret Harker, Roberto Mutti e Giuseppe Barbieri.Nel 1997 riceve ad Amsterdam, dal World Press Photo, il terzo premio nella categoria “Natura e Ambiente” per dodici foto bianco nero “Sculture e disegni nella campagna friulana”.Nel 1998 viene presentato a Fano il fotolibro “La Provincia Bella. La Provincia di Pesaro e Urbino”, pubblicato da F. Motta di Milano, firmato assieme al figlio Stefano, con prefazione di Andrea Emiliani.Nel 1999 è invitato dai Civici Musei di Udine a esporre un’antologica nell’ex Chiesa di S. Francesco a Udine. In collaborazione con l’Editore Federico Motta di Milano viene edito un ricco catalogo della mostra a cura di Giuseppe Bergamini, con testi di Roberto Mutti, Andrea Emiliani, Carlo Sgorlon, Mark Haworth-Boot, Giuseppe Barbieri, Guido Ferrara, Licio Damiani, Manfredo Manfroi, Luciano Padovese, Marco Pelosi, Ian Jeffrey, Luciano Perissinotto, Cristina Donazzolo Cristante.Nel 2000 è invitato dalla gallerista June Bateman a esporre a New York una serie di foto dal titolo “Immagini d’Italia”; contemporaneamente espone alla Cité Internationale Univesitaire de Paris “Maison de l’Italie” e per l’occasione viene stampato il catalogo “L’enchantement de la vision”, a cura di Roberto Mutti, edito da Campanotto di Udine. Nel 2001 riceve a Padova, durante la manifestazione “Fotopadova 2001”, il premio “Dietro l’obiettivo: una vita”.Dopo l’11 settembre la gallerista June Bateman ripropone a New York, nella nuova sede di Broadway, la mostra “Immagini d’Italia” e il New York Times del 9 dicembre 2001 la segnala come unica mostra fotografica da non perdere e ne pubblica una immagine nella sezione “Arts and Leisure”.Nello stesso anno, decimo anniversario della morte del poeta David Maria Turoldo, esce il volume “Turoldo e Gli Ultimi. Elio Ciol fotografo di scena”, edito da F. Motta di Milano, con le foto di scena del film girato quaranta anni prima.Nel 2002 è invitato dal Comune di Padova, Assessorato alla Cultura, Centro Nazionale di Fotografia, a esporre la mostra “L’Incanto della Visione” nel Palazzo del Monte di Pietà.Nel 2003 la mostra “L’incanto della visione” sarà ospitata a Feltre nel Palazzo Guarnieri.Nello stesso anno la Fotolito Express di Padova gli dedica il proprio calendario fotografico.A novembre il libro “Ascoltare la luce”, edito dalla Libreria Editrice Il Leggio di Chioggia, viene premiato, come miglior fotolibro, da “Fotopadova 2003”.Nel 2004 la Provincia di Pordenone promuove, nei nuovi spazi espositivi del Palazzo della Provincia, la mostra “Il fascino del vero. Trittici e dittici in bianco e nero” con relativo catalogo edito dalle Grafiche Antiga di Cornuda.Con le sue immagini ha illustrato oltre 190 libri.

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