Biografia Febonio Muzio |
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Muzio Febonio, noto religioso e storico abruzzese del XVI secolo, nacque ad Avezzano nel 1597 da Titta Febonio e Clelia. La “Fede di battesimo”, documento antico ancora oggi conservato nell’archivio della Cattedrale avezzanese, riporta “Mutio figliolo di Messere Titta Febonio e Madonna Clelia, battezzato da me don Giovanni Lepore”.
Le esigue notizie non permettono di ricostruirne una dettagliata biografia.
Sembra che Muzio trascorse l’infanzia nella città natale per poi trasferirsi, in età scolare, a Roma presso il cardinale Casare Baronio, suo zio e tutore spirituale.
Vestì gli abiti ecclesiastici e riuscì ad istaurare numerose amicizie sia culturali che nobiliari, conoscenze che gli permisero di arrivare giovanissimo alla carica di
Pronotario Apostolico del Vaticano. Poco tempo dopo divenne “suo nume tutelare” il nobile Marcantonio Colonna, che lo fece nominare abate della chiesa di San Cesidio a Trasacco (AQ). Qui iniziò gli studi sulla vita dei martiri trasaccani Rufino e Cesidio (rispettivamente padre e figlio) le cui ossa sono ancora custodite e venerate nell’omonima chiesa.
Oltre ai suoi compiti ecclesiatici gestì il patrimonio marsicano del Colonna come fattore, contabile e amministratore definito dallo stesso Muzio “eccelentissimo
mio rigale e mio padrone”.
Nel 1648, per ordine del vescovo dei Marsi Giovanni Paolo Ciaccia, il Febonio si
stabilì prima a Sulmona e poi a L’Aquila. Nel capoluogo abruzzese Muzio fu protagonista di un’accesa diatriba con la nobiltà locale. Aspirante alla cattedra aquilana, venne però relegato al ruolo secondario di vicario dello spagnolo Francesco Tellio de Leon. Fu colpito da accuse infamanti rivoltegli dall’arcidiacono di Trasacco tra le quali quella di simonia (ovvero la speculazione della cose sacre e spirituali) e di omicidio.
Nonostante queste imputazioni fossero decadute, il Febonio si ritirò nella città natale e venne affiancato a Francesco Celestone, vicario di Pescina. Proprio in questa città morì il 3 gennaio 1663 all’età di sessantasei anni, dopo una breve malattia. Nel Liber mortuorum della cattedrale pescinese si legge “il 3 gennaio 1663 morse a Pescina Muzio Febonio, vicario generale dei Marsi, sepolto capitolarmente nella cattedrale dei Marsi nella fossa vicino la cappella della Madonna Santissima delle Grazie”.
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