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Biografia Fernand Leger
Fernand Leger
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Fernand Léger nasce ad Argentan, in Francia, nel 1881. Dopo aver frequentato la scuola religiosa di Tinchebray, nel 1897 si iscrive a un corso di architettura a Caen. Tre anni dopo è a Parigi, impiegato come disegnatore in uno studio di architettura. Nel 1902 Léger viene richiamato a Versailles per il servizio militare. Tornato alla vita civile, decide di diventare pittore. Dopo aver tentato inutilmente di farsi ammettere all'Ecole des Beaux Arts, nel 1903 si iscrive all’Ecole des Arts Décoratifs. Qui segue i corsi di Léon Gérôme e Gabriel Ferrier. Frequenta anche l’Académie Julian e il Louvre. Per vivere continua a fare il disegnatore nello studio di un architetto. Nel 1906, Fernand Léger si trasferisce in Corsica per problemi di salute. Torna a Parigi nel 1907, giusto in tempo per vedere la grande retrospettiva di Cézanne al Salon d'Automne. Influenzato dalle riflessioni di Cézanne sul cilindro, il cono e la sfera, si interessa alle forme e ai volumi. In tal modo si accosta alle ricerche formali di Picasso e Braque, da cui, proprio in quegli anni, scaturisce il Cubismo. Nel 1908 Léger va a vivere a La Ruche, la grande comunità di artisti frequentata anche da Archipenko, Lipchitz, Delaunay, Chagall, Soutine, Max Jacob e Apollinaire. L'anno successivo conosce Rousseau il Doganiere. Nel 1910 Léger viene presentato al mercante d’arte Kahnweiler. Comincia a dipingere le serie dei "Toits et fumeés". Entra anche a far parte della cerchia di artisti che, di lì a poco, daranno vita alla Section d’Or. Nel 1911 espone con Metzinger, Gleizes e Delaunay al Salon des Indépendants di Parigi. Il critico Louis Vauxelles parla del suo lavoro usando il termine "tubismo". Con questa espressione intende alludere alla sua soluzione formale basata sulla scomposizione dei corpi e degli oggetti in elementi meccanici simili a tubi. Nel 1912 Léger presenta alcune opere al Salon d'Automne e alla Section d'Or. Nel 1913 prende parte all'Armory Show di New York. Apollinaire gli dedica un saggio nel libro Les peintres cubistes. Kahnweiler diventa il suo mercante di riferimento. Nel 1913 sid edica al ciclo, intitolato Contrastes de formes, in cui abbandona ogni riferimento al dato reale. Allo scoppio della prima guerra mondiale Léger viene richiamato alle armi e parte per le Argonne. Nel 1917 viene riformato. Torna a Parigi. Riprende a dipingere e si appassiona al mondo delle macchine e alle architetture industriali. Rosenberg diventa il suo nuovo gallerista. Inizia la serie sul "Circo". Esegue le illustrazioni per il J'ai tué (1918) di Blaise Cendrars. Nel 1919 tiene la prima personale alla galleria l’Effort Moderne. Attorno al 1920 diventa amico di Le Corbusier. Si dedica alle serie delle "Donne allo specchio", dei "Rimorchiatori" (1920), dei "Paesaggi animati" (1921). Illustra La fin du monde filmée par l'Ange Notre-Dame di Cendrars (1919), le Lunes en papier di Malraux (1921). Si occupa anche di cinema, collaborando al film La Roue di Abel Gance (1921). Sono anni di grande attività. Lavora per il teatro creando scenografie e costumi per i Balletti svedesi (La Création du monde, 1923). Cura le scene per il film L’Inhumaine (1923) di Marcel L’Herbier. Dà vita, con Man Ray e Dudley Murphy, al film Le Ballet mécanique (1924). Fonda l'Académie de l'Art Moderne (1924). Si dedica anche alla pittura murale, decorando alcuni padiglioni dell’Exposition des Arts Décoratifs di Parigi (1925). Nel 1925 realizza la sua prima personale newyorkese, e nel 1928 espone a Berlino. Nel 1929 entra a far parte del gruppo artistico Cercle et Carré. All'inizio degli anni '30 Léger compie una serie di viaggi che lo portano in Spagna (1930), Austria (1931), Stati Uniti (1931) e Grecia (1933). Nel 1933 espone al Kunsthaus di Zurigo. Sempre più impegnato politicamente, torna ad accostarsi alla figurazione. Nel 1934 realizza le marionette per lo spettacolo La boxe di Jacques Chesnais. Disegna le scenografie per un film di H.G. Wells. L'anno successivo tiene una grande retrospettiva al MoMa di New York ed espone all'Art Institute di Chicago. Nel 1936 partecipa ai dibattiti sulla "Querelle du réalisme" alla Maison de la Culture di Parigi. Nel 1937 realizza un murale per il Palais de Tokyo, poi trasferito al Palais de la Découverte. Nel 1938 torna nuovamente negli Stati Uniti impegnandosi in alcune conferenze alla Yale University. Scoppiata la seconda guerra mondiale, si rifugia in America, dove resta fino al 1945. Lavora alla Yale University e frequenta altri artisti in esilio, come Masson, Breton, Matta, Ernst, Mondrian, Ozenfant, Chagall. Dipinge la serie dei "Tuffatori" (1942), dei "Paesaggi" (1943) e dei "Ciclisti" (1944). Collabora al film Dreams That Money Can Buy di Hans Richter con Marcel Duchamp, Alexander Calder, Max Ernst e Man Ray. Nel 1945 Léger può rientrare in patria. Aderisce al partito comunista francese ed esalta, nei suoi dipinti, i valori del mondo operaio. Nel 1948 si reca in Polonia per un congresso sulla pace e si occupa delle scene e dei costumi per Pas d'Acier di Prokofiev. Nel 1949 il Musée National d'Art Moderne di Parigi gli dedica una retrospettiva. Si occupa dei testi e delle illustrazioni del Circo, pubblicato da Tériade nel 1950. Illustra anche le Illuminazioni di Rimbaud ed esegue le prime ceramiche. Nel 1950 realizza un mosaico per il monumento ai caduti di Bastogne. Lavora anche ad alcuni bozzetti per le vetrate della chiesa di Audincourt. Dipinge la serie dei "Costruttori" e tiene una mostra alla Tate Gallery di Londra. Nel 1951 partecipa alla Triennale di Milano con una composizione monumentale. Nel 1952 espone alla Biennale di Venezia e realizza un pannello murale per il Palazzo dell'Onu a New York. Nel 1953 si dedica all'illustrazione di Liberté di Paul Eluard. Progetta le vetrate per la chiesa di Courfaivre, in Svizzera. L'anno successivo progetta le vetrate per l'Università di Caracas e un mosaico per l'auditorium dell'Opera di San Paolo di Oscar Niemeyer. Negli stessi anni si dedica a cicli di grandi tele: La Grande Parade, I Costruttori. Nel 1955 espone al museo di Lione e vince un premio alla Biennale di San Paolo. Fernand Léger muore a Gif-sur-Yvette nel 1955.

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