| Biografia Giovanni Bruno |
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Giovanni Bruno, poeta e scrittore italiano, è nato in Puglia a Sannicandro di Bari (Bari) da una famiglia di estrazione borghese. Si è diplomato al Liceo Classico presso la Scuola Militare Nunziatella di Napoli negli anni 1954-1957: qui l'eminente studioso Giovanni Barra, suo professore di greco e latino, ha esercitato su di lui una profonda influenza, orientandolo verso un consapevole amore per la cultura classica. La sua formazione intellettuale, negli anni della giovinezza, si è inoltre fortemente avvalsa degli stimoli derivanti da un pluriennale rapporto di amicizia con il naturalista e geologo lodigiano Franco Anelli, scopritore nel 1938 del complesso carsico delle Grotte di Castellana e professore di Geografia Fisica presso l'Università degli studi di Bari, il quale fu per Bruno emblema di una cultura scientifica di matrice umanistica e non sterilmente positivistica.
Laureato in Lettere Classiche presso l'Università degli Studi di Trieste, ha acquisito una profonda conoscenza scientifica della cultura classica, che gli ha valso la pubblicazione di un saggio di traduzione (circa 200 versi) dalla tragedia 'Aiace', da parte della Università degli Studi di Urbino (In ‘Per Carlo Corbato. Scritti di Filologia greca e Latina', (curatori Gentili B.; Grilli A.; Perusino F.), Editrice Tecnico Scientifica 1999. Volume di contributi in memoria del grande studioso di Filologia Classica Carlo Corbato). Il suo accostamento alla traduzione dei classici dell'antichità ha sempre seguito un criterio di profondo rigore filologico, finalizzato alla corretta acquisizione dei contenuti delle opere, tuttavia mirando, da poeta, a restituirne al lettore più che la lettera, fondamentalmente lo spirito, consapevole dei limiti che talvolta può avere una traduzione di tipo pedissequamente letterale.
La sua formazione più strettamente letteraria è stata fortemente influenzata dalla lettura dei classici della poesia greca, della filosofia, in particolare Platone, e del teatro tragico, come Eschilo, Sofocle ed Euripide. Ha iniziato a scrivere poesie e brevi testi in prosa all'inizio degli anni anni Sessanta, pubblicando nel 1964 l'opera di narrativa Una nenia per Iacopo, alla quale fanno seguito Il giardino d'Armenia e Gli amici di Telemaco, due opere di narrativa con una appendice poetica rispettivamente del 1965 e 1970, tutte stampate in edizione privata. Approdato alla casa editrice Firenze Libri che ne ha riconosciuto le qualità letterarie e acquistato i diritti di pubblicazione sulle opere, Giovanni Bruno ha scritto nel 1991 Le lettere di Pitagora, una ricostruzione ideale di alcune lettere del filosofo greco di cui non si conoscono scritti, alle quali fa seguito un Inno ad Apollo, nume tutelare dello stesso Pitagora; quest' opera ha goduto della presentazione del professor Carlo Corbato, illustre docente di Filologia classica presso l'Università di Trieste e, alla sua uscita, attirò, tra gli altri, l'interesse e l'apprezzamento dell'autorevole ed esigente critico letterario Carlo Laurenzi (In Terza Pagina, rubrica di cultura de "Il Giornale", quotidiano a diffusione nazionale allora diretto da Indro Montanelli, del 31 marzo del 1992). Nel 1992 ha pubblicato la raccolta di poesie I giochi e le ombre, con la quale ha vinto il Premio di poesia "L'Autore": è una raccolta scritta nella forma della favola con quella purezza cristallina che è dei classici. Ma senza ingenuità, piuttosto con pudore, senza voler dimostrare nulla se non adempiere un debito verso la propria infanzia, trascolorata nella forma della favola, del racconto del bambino che vede cose che i grandi non possono vedere. E Ulisse vi appare come un vecchio stanco che torna; vi appare la madre, la casa e tante altre cose. Ciò che soprattutto di quest'opera s'impone alla attenzione è l’umiltà e al tempo stesso la potenza della parola. Nel 1996 è la volta del volume di narrativa Il sileno smarrito, una metafora sui legami tra amore e creatività che si ambienta nel mondo del teatro greco, protagonista la figura del grande tragediografo Sofocle alle prese con la stesura dell'Antigone. Seguono le raccolte di poesie Il recinto delle memorie (1999), Miraggi di confine (2002) e L'eclissi incompiuta (2007).
Le sue opere di poesia indagano l'intera gamma dell'umano sentire approdando ad una visione disincantata ma serena (in senso stoico, ma non aproblematico) della condizione dell'uomo del quale l'autore intuisce le vertiginose possibilità di evoluzione spirituale, tenendone però al tempo stesso sempre presenti i limiti e le fragilità, soprattutto quelle dettate dal sua condizione di 'essere' mortale. L'uomo è visto innanzitutto nel suo terrestre microcosmo quotidiano, ma l'autore passa anche a coglierlo nell’atto di spostare il suo orizzonte, guidato dalle sue paure ma anche dalle sue aspirazioni d’infinito, “intraprendendo quel cammino e quelle ‘vie misteriose’ - e dunque sacre – che distendono a dismisura il senso della ricerca”, come afferma Erika Bresci, curatrice di alcuni suoi volumi. I testi in prosa trattano principalmente soggetti legati al mondo classico greco, in particolare all'ambiente filosofico e teatrale, con una notevole capacità di identificazione psicologica nei personaggi rappresentati e di minuziosa ricostruzione storica delle ambientazioni. Convinto assertore, come del resto lo sono i grandi autori d’ogni Paese, della importanza di confrontarsi i classici, quei testi ‘che non smettono mai di dire ciò che hanno da dire’, Bruno ricollega il recupero di tematiche legate al mondo classico all'idea della cultura classica come il seme più fecondo della cultura occidentale. Inoltre rilancia l’idea della centralità del Mito come quintessenza di una sapienza che trova nel simbolo la sintesi assoluta di ciò che è indicibile attraverso parole comuni.
Oggi Giovanni Bruno vive e svolge la sua attività di scrittura tra Roma, Sannicandro di Bari e la amata Grecia.
Giovanni Bruno è stato spesso invitato a partecipare ad alcune tra le principali manifestazioni nazionali legate alla poesia, riscuotendo sempre un notevole riscontro di pubblico e critica. Ad es. nel 2005 è stato invitato alla "Biennale di Poesia - Premio Lettera d'Argento" che si è svolta a Venezia presso Palazzo Ducale ed a cui hanno partecipato per la lettura delle opere tra gli altri, attori come Arnoldo Foà, Marisa Solinas, Remo Girone, Enzo Decaro e Nando Gazzolo. Le opere di Bruno sono spesso oggetto di readings teatrali ai quali collaborano valenti musicisti e che talvolta è chiamato a curare in prima persona in veste di voce recitante. A tal proposito basti ricordare il suggestivo progetto teatrale – basato su musica e poesia – dal titolo Il recinto delle memorie curato dal musicista Cristian Mele, autore della parte musicale e rappresentato presso l’Antico Caffè Greco (Roma) in Via dei Condotti, nonché presso Palazzo Barberini sempre a Roma, e in diverse località nazionali ( di questo recital poetico-musicale, è uscito nel 2008 un CD dal titolo omonimo, nel quale la voce recitante è dello stesso Autore).
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