Biografia Ian Rankin |
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Scrittore amato da Michael Connelly e James Ellroy (che lo ha soprannominato “il re del noir scozzese”), Rankin (classe 1960) è nato a Cardenden e vive a Edimburgo; il suo volto evoca più facilmente quello di un cantante di complesso punk, e infatti “The Dancing Pigs” era il nome del vero gruppo musicale di cui ha fatto parte, uno dei suoi molteplici mestieri dimenticati. Una laurea in letteratura inglese all’Università di Edimburgo, lasciata alle spalle, e poi una carriera che gli ha già fruttato successi e riconoscimenti non solo in patria: 13 gialli con John Rebus, oltre 1 milione di copie vendute in Gran Bretagna, scalata delle classifiche e traduzioni in numerosi paesi europei ed extraeuropei. “Assetato di realtà, drogato di notizie”: così si definisce Ian Rankin. “La vita vera è un grande forziere pieno di notizie”: e deve saperlo bene la moglie, che trova spesso il giornale tagliuzzato e costellato di buchi. Rankin dichiara con candore e naturalezza di essere attratto dal lato oscuro della realtà e di finire sempre, nei suoi vagabondaggi casuali, nelle zone più malfamate. Del resto anche l’ispettore Rebus, drogato di alcol e di sigarette, percorre ogni giorno le strade e i recessi di Edimburgo, i luoghi anche più pericolosi, per dare la caccia ai suoi assassini; vive quasi sulla strada, in un ostinato, ossessivo pedinamento della realtà. “È un curioso inguaribile della vita vissuta, delle cose anche in apparenza più insignificanti, e questo fa di lui un buon detective, che sa frugare nelle situazioni personali e nei problemi delle persone, intuire drammi privati, deviazioni segrete. Rebus va sotto pelle alla sua città, mostrandone angolazioni e aspetti che nessun turista potrebbe mai cogliere.” La figura del poliziotto John Rebus, problematico, scostante, disilluso, è nata proprio con questo Cerchi e croci, il terzo romanzo di Rankin. “Quando ho cominciato a scrivere i romanzi della serie Rebus, sapevo poco delle procedure d’indagine poliziesca. Mi sforzavo di descrivere tutto con minuzia di particolari; mi sono documentato, scrivendo una lettera al capo della polizia di un distretto, il quale poi ebbe la pazienza di ricevermi. Ma io ignoravo che quel comando di polizia stava indagando proprio su un caso di rapimento molto simile a quello che avevo in testa per il mio libro: io parlavo di tre bambini, loro avevano per le mani il caso di ben sette bambini rapiti e uccisi. Mi fecero un sacco di domande, pieni di sospetto per uno come me, un po’ svitato, che andava a frugare in argomenti così macabri. Risposi a tutto, inventandomi una storia con una quantità di dettagli di colore locale. Verbalizzarono tutto, anche un mio alibi piuttosto traballante circa una precisa sera che a loro stava a cuore. Tornato a casa, raccontai la vicenda a mio padre, e lui mi disse: ’Razza di idiota, quelli sono convinti che sei stato tu!’ ”. Tutto vero, Rankin sembrò il principale indiziato, ma il caso fu poi risolto grazie a una coincidenza fortuita piuttosto singolare. Quante avventure ancora avranno per protagonista lo strano ispettore Rebus? “Rebus vive in tempo reale”, spiega Rankin. “In Cerchi e croci ha 38 anni ed è all’inizio della carriera, ma a questo punto ne ha 52. A 55 lo manderò in pensione, quindi penso di poter prevedere almeno altri cinque o sei libri con lui”. John Rebus, che qualcuno ha definito “lo Harry Potter del noir”, piace molto agli abitanti di Edimburgo, persino ai poliziotti veri e a qualche delinquente che Rankin ha conosciuto. Ma gli estimatori ormai non si contano, e molti di essi vivono fuori dalla Gran Bretagna, soprattutto negli Stati Uniti. La coincidenza più straordinaria è che Rankin ha conosciuto davvero un uomo che si chiamava Rebus. Un poliziotto? gli chiediamo. “Macché, un ingegnere che si occupava di impianti di riscaldamento centralizzati …”
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