Biografia Renata Di francia |
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Renata di Francia (1510-1575), duchessa di Ferrara, vuole esprimere il collegamento dell’Associazione all’eredità protestante associata a quel personaggio femminile. In un arco breve e tormentato, la duchessa ha promosso molteplici attività volte a promuovere la cultura e la carità.
Figlia del re Luigi XII e di Anna di Bretagna, Renata nacque a Blois nel 1510 e morì a Montargis nel 1575. Fu data in moglie dal rre Francesco I, marito di sua sorella, a Ercole II d'Este, figlio di Alfonso I, duca di Ferrara, e di Lucrezia Borgia (1528). Duchessa intelligente e colta, fu legata da vivo affetto alla Francia, della quale difese sempre gli interessi. Nel 1536 ospitò Calvino lo stesso anno in cui il Riformatore francese diede alla stampa la prima edizione delle famose Istituzioni della religione cristiana. La stima per Calvino è testimoniata dal fitto epistolario intercorso tra la duchessa e il Riformatore di cui l’Associazione sta promuovendo la pubblicazione in coincidenza col V centenario della nascita di Renata nel 2010. Si tratta di un epistolario di grande interesse perché testimonia il rapporto tra due personaggi di calibro europeo del Cinquecento che danno voce ai grandi fermenti culturali e spirituali del tempo.
Grazie a Renata di Francia, la corte estense divenne un accogliente rifugio per i protestanti, perseguitati negli altri Stati della penisola, che trovavano a Ferrara un luogo di rifugio verso l’esilio; ma la curia romana, venuta a conoscenza dello spirito “libero” della duchessa e sollecitata dallo stesso marito di costei, la fece sorvegliare e, rifiutando essa di abbandonare la sua nuova fede, la sottopose a processo condannandola alla prigionia perpetua con la confisca dei beni. Cedette allora (1554), ma solo in apparenza, perché continuò a mantenersi in corrispondenza con Calvino. Morto Ercole (1559), gli succedette il figlio Alfonso II, che non poté resistere alle pressioni di papa Pio IV, per cui Renata dovette tornare in Francia; dopo breve tempo si ritirò nel castello di Montargis, dove più volte diede ospitalità a ugonotti perseguitati. La cultura e la solidarietà sono i due pilastri che riassumono la vita della duchessa e che l’Associazione che porta il suo nome desidera promuovere a partire dalla città in cui Renata ha vissuto. Inoltre, l’Associazione valorizza il carattere internazionale della cultura e della solidarietà, così come la corte e gli interessi di Renata non furono legati solo all’ambito locale, ma spaziarono in modo molto ampio.
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