Biografia Valentina Antonucci |
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Valentina Antonucci si laurea a Roma presso l’Istituto di Storia dell’Arte della Facoltà di Lettere (Università degli Studi “La Sapienza”), con una tesi in Iconografia e Iconologia, ottenendo il massimo dei voti e la lode. Un lungo saggio tratto dalla sua Tesi di Laurea, dal titolo Humanissimi principes e preux chevaliers. Ritratti gonzagheschi ed estensi negli affreschi di Pisanello in Palazzo Ducale a Mantova, viene pubblicato su “Civiltà Mantovana”, n.11, giugno 1994, riscuotendo attenzione a livello internazionale. Trasferitasi a Lecce, si occupa di storia dell’arte dell’area salentina, collaborando al “Dizionario Biografico degli Italiani” della Fondazione Treccani con una serie di biografie di artisti attivi in Puglia tra ’400 e ‘600. Nel 1993 frequenta il II Corso sul Barocco Leccese organizzato dal Centro di Studi sul Barocco della Provincia di Lecce. Dal 2000 al 2002 insegna Storia dell’Arte presso i Corsi di Formazione Professionale riconosciuti dalla Regione Puglia tenuti dall’I.S.T.E.S. (Corso biennale per Restauratori e terzo anno di Specializzazione). Partecipa in qualità di relatore a convegni e a manifestazioni culturali, presentando al pubblico i risultati della propria continua attività di ricerca storico-artistica: Roma, 2° Convegno degli Orientalisti, intervento sul tema “L’Antico Testamento nell’arte”; Lecce, stagione “Al Museo con la musica”, conferenza sul dipinto di A.Verrio, XVII sec., della Pinacoteca Provinciale; Lecce, VI Settimana della Cultura promossa dal Ministero per i BB.AA.CC., mostra “Caputo, Gigante, Inella, Massari, Pignatelli”, conferenze di presentazione degli artisti e delle opere in mostra; Taviano (LE), conferenza sui dipinti restaurati nella chiesa della Beata Vergine Addolorata, XVII – XVIII sec. Tra le sue pubblicazioni recenti si segnalano: la scheda storico-artistica sul dipinto di Antonio Verrio (Pinacoteca Provinciale di Lecce) nel catalogo della mostra: Il Barocco nella Visione Gesuita. Da Tintoretto a Rubens, tenutasi presso il Musée des Beaux Arts di Caen nel 2003; i testi del catalogo della mostra “Caputo, Gigante, Inella, Massari, Pignatelli” (Lecce, Corigliano d’Otranto, Casarano, Otranto), per la VI Settimana della Cultura; il saggio Nel secolo fui chiamata Margarita…Una rara leggenda agiografica tra i dipinti della chiesa delle Alcantarine di Lecce, in “Spicilegia Sallentina”, 5, estate 2009; il saggio Il bordone e la candela. Lettura iconografica del dipinto di Antonio Verrio nella Pinacoteca Provinciale di Lecce, in “Kronos 13. Scritti in onore di Francesco Abbate”, Galatina 2010. Dal 2005 è insegnante in ruolo di Materie Letterarie nella Scuola Secondaria di 1° grado. Attualmente frequenta il corso di Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università del Salento, con un’indagine storico-artistica e iconologica sulla pittura sacra ecclesiastica della diocesi di Lecce tra la seconda metà del Cinquecento e gli inizi del Settecento.
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