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Topics - Gisella@

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1
F.A.Q. / Shout box
« il: Ottobre 01, 2012, 23:44:00 »
Non riesco ad entrare nella chat
Vedo il mio nick non evidenziato in fondo al shoutbox, scrivo nell'apposita barra, clicco per inviare e non succede nulla  :(
Come devo fare per partecipare alla chat?
Grazie

2
15 minuti per creare / Home sweet home
« il: Settembre 03, 2012, 14:59:54 »
Non è solo un posto dove abitare, dormire, mangiare. Non basta neppure che sia comoda, rappresentativa dello stato sociale, ma deve interagire con i miei sentimenti, con le mie emozioni
Riflettevo su queste considerazioni un pomeriggio di un caldissimo agosto, mentre nella penombra della mia camera cercavo momenti di relax e di frescura.
- Sto bene qui, mi dicevo, sto bene perchè ho plasmato la casa a mio piacimento, a mia immagine, a mia somiglianza.
E' un po' il mio specchio, la rappresentazione della mia prsonalità: raccoglie ciò che amo, i miei gusti, le mie passioni
In casa mia tutto parla di me, di una casinista, disordinata che lascia il cellulare, giornali, libri, appunti e souvenir vari un po' dappertutto a delimitare il mio territorio come i cani quando fanno pipì
Non ha certo grandi panorami e tramonti mozzafiato, ma è la "mia" casa, e tutto ciò che mi circonda mi è amico e familiare
Mi sono amici gli alberi che costeggiano il lungo viale, la strada trafficata, il lampeggiare dei semafori, le finestre del condominio di fronte, i rintocchi del vicino  campanile.
I quadri appesi alle pareti, comprati da pittori ancora sconosciuti ma che ci piacevano tanto tanto.
Le porte con i vetri a quadrotti, stile inglese, che lasciano intravedere quello che c'è dietro.
I cuscini...tanti cuscini, colorati e in tinta con i divani; il tappeto orientale che vorrei togliere da lì, in quanto faticoso da pulire, ma che è sempre al suo posto nel salotto perchè alza il "tono" dell'ambiente( così ci disse l'arredatore)
 Mi sono amici il ficus beniamino, l'edera e il croton
L'odore del caffè la mattina, i bagni grandi e confortevoli, i tendaggi che ci isolano dal resto del mondo
E i confinanti...
Sono i miei vicini di camera: chiassosi e litigiosi.
Vengo a sapere, attraverso l'unica parete che ci divide, che lui ha un'amante e che lei è gelosa
Mi schiero mentalmente dalla parte della donna
( eh, no, bello mio, non si tradisce così )
La lite continua
Porte che sbattono, insulti, volgarità, toni alti
Volano minacce
Oddio, questi si ammazzano. E se scappa il morto?
Che si fa in questi casi? Si chiama la polizia o i carabinieri?
Poi, come quei temporali estivi che scoppiano improvvisi e violenti ma che durano poco, le urla cessano, torna il sereno; c'è aria di rappacificazione
Anche questa è casa mia



3
15 minuti per creare / Un pensiero alieno
« il: Giugno 20, 2012, 23:28:46 »
Oggi, fra i mie pensieri, ce n’è uno alieno…non so come sia giunto qui, so che sta portando disordine fra il caos ordinato delle mie idee.
E’ un pensiero serio, incravattato, imbellettato…fuori ha una vernice luccicante…dentro non lo so, non ci ho ancora guardato…ho paura di trovarci chissà che ….
Mica è brutto questo pensiero, all’apparenza è anche bellino ma non è mio…è un clandestino.
E’ molto meno istintivo dei miei pensieri di cui mi nutro e che non mi saziano mai: lunghi o brevi, aulici o rozzi, insipidi o intriganti. Poi li rigurgito educatamente su un foglio.
A volte li dimentico in un cassetto, le ammucchio su una sedia, li lascio sul dondolo a farsi violentare dal sole.
E' un pensiero maschile, di quelli forti, volitivi, egocentrici.
E' annidato lì in un angolo oscuro, lontano dai pensieri coscienti
Lo devo tirare fuori, dargli forma e spessore
Non devo arrendermi, ora che quasi lo intravedo, ma è solo un ombra, un'ombra  di pensiero


 abow

4
15 minuti per creare / Un cestello di fragole
« il: Giugno 15, 2012, 22:18:52 »
Lui è sempre lì, da anni dietro il banco di un negozietto  di periferia che sa di vecchio, di umidità, di altri tempi.
Gli dico: “Il mio amore vuole le fragole”
Non sorride, non dice una parola… forse l’ho imbarazzato.
Lo osservo: ha gli occhi azzurri acquosi, quasi stinti…è alto, le spalle larghe…avrà 45 anni  brizzolato sulle tempie…lineamenti regolari…è tutto sommato un bell’uomo.
Dicono che sia gay…non l’hanno mai visto con una donna, solo con un amico con il quale passa le serate  in discoteca e  le estati in vacanza.

- Sai il Giorgio, non è mica normale, ci piacciono gli uomini
- Oh, Vergine Maria…sembra così un bravo ragazzo…buono, sensibile…ma come mai che c’ha questo vizio?
- Il suo amico del cuore non è di qui, viene da fuori…ha una bella macchina, lo viene sempre a prendere perché il Giorgio non sa guidare
- Oh, Gesù!…ci piacciono gli uomini! Ma non poteva sposare la mia nipote, la figlia di mio fratello maggiore…è ancora nubile…è una brava ragazza, sa cucinare di quei pranzetti. E’ un po’ formosa ma agli uomini ci piacciono le donne in carne. Senti, Lina, ma non saranno storie inventate da qualche casciaball? Io, il Giorgio, lo vedo normale…mica con quelle mossettine come quelli che ho visto  in  Tv…mi pare proprio un uomo a posto!
- Pure il nostro concittadino, quello che fa le sfilate, che è diventato famoso… quello grosso, con gli occhiali d’oro… non è mica normale…
- Pure lui? Sì, sì, lo conosco…andavamo all’asilo assieme…la nostra suora era suor Antonietta, brava e buona…Lui era un piagnone e noi a scherzarlo. Preferisce gli uomini a tutte quelle belle ragazze che si vedono sempre con lui? Oh, beata Vergine Maria!
- Ma ciao, lui è ricco e la gente ricca è strana, fa cose strane…

Eh, sì…difficile la vita di un omosessuale in un quartiere di provincia… devi nasconderti per vivere la tua sessualità…tu sei un “diverso” per loro, uno che ha come una malattia proprio lì, nel cervello.

- Guardi come sono  belle! Tutte sane…sono già pronte, dovrebbe consumarle oggi, al massimo domani.

La sua voce pone fine ai miei pensieri.
Le fragole sono profumate, ha scelto le migliori, sono una buona cliente…

Accorcio la strada del ritorno attraversando un parco per bambini…il profumo dei tigli mi stordisce, fa caldo, è scoppiata l’estate.
Un altro semaforo e sono a casa…

Aspettami amore…arrivo!

 :rose:

5
15 minuti per creare / Prime delusioni
« il: Maggio 28, 2012, 22:33:44 »
E' notte. Aspetto il sonno che non arriva. Sono preoccupata, oggi la febbre si è fermata ostinatamente sui 37 gradi e 7 lineette, nonostante la tachipirina.
Dalla vicina strada, sale una musica leggera, ritmata, quasi una nenia. Forse viene da un'autoradio, che sosta qui sotto
Come un flash, mi appare un ricordo lontanissimo nel tempo:
"Mi trovavo in una frazione della mia città, quella dei contadini, delle mucche e delle stalle; era poco illuminata, il Comune non spendeva soldi per le strade lontane dal Centro
Forse era giugno, perchè l'aria era impregnata del forte e acuto profumo dei tigli.
L'immagine è nebulosa, poi, come i tasselli di un puzzle, i ricordi si compongono
Ero un'adolescente, quasi una signorinella ( 13-14 anni), portavo una gonna ampia, molto ricca che, come mi giravo su me stessa, faceva la ruota come un pavone.
Ai piedi, un paio di zoccoletti con il tacco che mi alzavano di almeno 6 centimetri. Con me c'era la mamma, con i capelli raccolti su un viso gentile, senza trucco, considerato opera del diavolo.
Ma che ci facevamo lì? E di sera poi...
La nostra vicina di casa era nata da queste parti, e ancora aveva i genitori contadini qui. Le davamo il pane secco e loro ci davano le uova fresche. Poi lei aveva sposato uno di "città" ed era venuta ad abitare la porta accanto alla nostra
Quindi l'invito era suo.
Eravamo sedute su file di sedie che giravano attorno ad un vasto piazzale asfaltato; sembrava l'aia dove di giorno scorazzavano le galline, e pulito per l'occasione
C'era un'orchestrina che suonava con la fisarmonica e la batteria canzoni ballabili, e coppie di persone che si gettavano nelle danze su quella pista fatiscente.
Mi piaceva, mi sono sempre piaciute le feste agresti
Mi sentivo parte dei "grandi", ero sicura che qualcuno mi avrebbe chiesto di ballare; mi sentivo carina: due occhi grandi con tanto rimmel sulle ciglia, regalo della mia amica il cui padre commerciava in cosmetici; lunghi capelli color del grano maturo, lasciati sciolti sulle spalle. E poi quelle zoccolette e quella gonna a ruota che si alzava ad ogni mia mossa.
L'attesa si prolungava, nessuno si accorgeva di me
Un giovanotto sorridente attraversò l'aia e venne verso di noi
- Ci siamo, e il cuore accelerò i suoi battiti
Ma il bel giovanotto non si fermò davanti a me, ma chiese il permesso di un ballo alla  mia mamma!
E lei accettò
Non ci potevo credere! Preferire una donna di 25 anni più vecchia di me, mia madre!
- Se lo sapesse papà, geloso com'è! - fu uno dei miei pensieri cattivi in una serata tutta bucolica, sotto un cielo stellato e una luna luminosa e complice

6
15 minuti per creare / Il vestito in vetrina
« il: Marzo 26, 2012, 23:58:37 »
Camminavo di buon passo…
Era una mattina luminosa di maggio, assorta nei miei pensieri quasi non mi accorgevo di ciò che mi stava attorno.
Una figura in una vetrina mi intima l'alt: mi fermo di colpo:su un manichino c'era un vestito da sogno.Doveva essere di seta, scivolava sui fianchi e in fondo aveva un volant basso che lo rendeva molto femminile.
 La scollatura era profonda, a V.
Il  prezzo non era così impossibile.
No, mi sono detta, non mi lascio tentare,è una spesa inutile, ho l'armadio pieno di vestiti.
Allungai il passo nella direzione del supermercato. Ma il pensiero l'avevo lasciato lì, in quella vetrina. Davanti agli occhi vedevo me stessa nell'abito di seta, e avevo deciso che mi stava molto bene.
Nel ritorno ripassai dal negozio, riguardai il vestito:mi piaceva, mi piaceva molto.
Non riuscivo a staccarmi dalla vetrina, e mi sembrò perfino che il manichino mi strizzasse l'occhio come per dire: dài, entra e portami via da qui…sono tuo, è stato confezionato per te.
Ussignur! Ho le visioni!
Quasi senza accorgermi, mi trovai nel negozio e alla commessa che mi chiedeva:
- Desidera?
Risposi:
Volevo conoscere la taglia del vestito in vetrina
E' una 42…le andrà perfetta.
Va bene grazie…vorrei pensarci su prima di acquistarlo.
Come vuole signora, guardi che è molto fine e le starà benissimo

No, non posso comprare tutto quello che mi piace, mi dicevo,saper rinunciare fortifica il carattere
( dove l'ho sentita non lo so)

Ma la visione del vestito mi perseguitava
In casa confidai: "Ho visto un vestitino che è la fine del mondo, è in vendita nel negozio qui sotto casa. E' aderente ma morbido, è bianco latte con fiori stilizzati, e poi….e poi dovresti vederlo!

Se ti piace, compralo, perché non lo fai?

Non aveva ancora finita l'ultima parola che ero già in fondo alle scale.
Nel negozio:
Vorrei quel vestito in vetrina…..


 abow

7
Fantasy / La coppia più bella
« il: Marzo 24, 2012, 21:40:41 »
Dopo l'happy -end
(...e vissero felici e contenti)

Cenerentola, Biancaneve e la Bella Addormentata nel bosco frequentavano la
stessa boutique, molto rinomata per i suoi capi di vestiario esclusivi.
Le tre principesse ebbero così modo di trovarsi spesso e di diventare
amiche.Appartenevano al jet-set fiabesco e tutte e tre avevano come marito
un Principe Azzurro.
BIancaneve conservava ancora lo specchio magico della matrigna, relegato in
un cassetto di un vecchio mobile, nella stanza della torre più alta del
castello.Le venne il desiderio di provare se ancora avesse dei poteri:
poteva chidergli chi era la più bella coppia del regno.
Invitò le sue due amiche, Cenerentola e la Bella Addormentata, e insieme
salirono la scala che le avrebbe portate alla torre.
Con emozione,curiosità ed anche ansia( ciascuna di loro sperava di essere
considerata la più bella)
interpellarono lo specchio magico con la famosa e collaudata frase:
-Specchio, specchio delle mie brame....chi è la più bella coppia del reame?
Lo specchio non rispose subito: forse la polvere e il lungo sonno l'avevano
intorpidito.
Le principesse, un poco stizzite, ripeterono a turno la domanda:
Specchio, specchio delle mie brame...chi è la più bella copia del reame?
E così per altre due volte....
Finalmente lo specchio si svegliò e diede il suo responso: mandò l'immagine,
non di una sola coppia, ma bensì di tre coppie: erano loro tre ma con grande
stupore ed indignazione, lo sposo loro accanto era identico per tutte e
tre.Biancaneve, Cenerentola e la Bella addormentata erano le spose dello
stesso Principe Azzurro.
Quel nobile poligamo le aveva sedotte, sposate ed ingannate.Ora capivano le
sue lunghe assenze....aveva tre mogli da frequentare.
Bisognava punirlo...ma come? Venne loro in aiuto lo specchio magico che
sentenziò:
"Portatelo nella realtà degli uomini"...questo sarà il suo castigo.
Le tre principesse chiesero l'aiuto di una strega: questa preparò una
pozione di erbe, denti e peli di animali.
Ciascuna di loro doveva somministrargli mezzo bicchiere di questo intruglio
mischiato al vino.
Il Principe ignaro bevve e si trovò proiettato in un altro mondo, quello
degli uomini.
Senza i suoi lussosi vestiti, senza castelli e servitori, senza la sua aria
regale e privo della compagnia delle bellissime principesse, il Principe,
non più azzurro, è ora un comune mortale che scrive fiabe per far sognare
bambini e uomini e portarli con la fantasia in quel mondo dorato dal quale
era stato escluso.

 abow

8
15 minuti per creare / Poveri ma belli...
« il: Marzo 20, 2012, 15:23:54 »
Una volta la domenica mattina voleva dire Santa Messa, celebrata in latino, e i fedeli si recavano in chiesa indossando il vestito “buono”, il vestito della festa
Scarpe lucide, camicia, cravatta e giacca per gli uomini; gonne lunghe fin sotto le ginocchia, velo a coprire la testa( non doveva mai mancare), proibiti gli abiti smanicati e scollati, per le donne. Il vestito della domenica era spesso cucito dalla sartina del paese o, per le più brave con l’ago, confezionato in casa

Le donne andavano alla prima Messa( così si chiamava), perché poi dovevano tornare svelte a casa a preparare il pranzo speciale della domenica

Anche quella mattina, erano presenti in chiesa i parrocchiani della piccola frazione di Cerro Maggiore, che di nome fa Cantalupo e che diventerà famosa per la sortita del suo parroco.

Finita la funzione, il religioso di nome don Giuseppe, salì svelto, attraverso una ripida e stretta scaletta sul campanile: aveva da comunicare ai suoi fedeli, i quali, prima di tornarsene a casa, sostavano sul piazzale antistante la chiesa, una notizia urgente e strabiliante.
Per mezzo di un vecchio megafono, richiamò la loro attenzione:
“ Miei fedeli – esordì – ho da dirvi una scoperta straordinaria che riguarda tutti noi.
Ascoltate. Guardo dinanzi a me, e vedo il mondo; se volgo lo sguardo a sinistra, vedo il mondo; alla mia destra, c’è sempre il mondo. Se mi giro, vedo ancora e sempre mondo.
Ordunque: Cantalupo è in mezzo al mondo !

Ohhhhhhh…fu il sommesso mormorio di stupore dei  fedeli

Gente genuina e semplice, un po’ rozza se vogliamo ma erano gli anni dei poveri ma belli!


 :rose:

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Presentazioni / Eccomi ...
« il: Marzo 18, 2012, 23:08:47 »
Sono Gisella, sono di Milano, e mi sono appena iscritta attratta dalla lettura del Forum

Parteciperò prestissimo

Un grazie a chi mi ha accettata e un saluto a tutti gli iscritti

 abow

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