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Topics - RAFFAELE49

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Pensieri, riflessioni, saggi / Avatar
« il: Luglio 11, 2013, 00:06:24 »
Come forse alcuni di voi avranno notato, il mio avatar non è una mia foto, ma un’immagine presa da qualche parte e questo ha ovviamente uno scopo, infatti su “Nati per scrivere” il mio avatar è una foto. Come, forse, i più vecchi utenti di ZAM 1 ricorderanno, io esordii definendomi un “dinosauro alla riscossa”, questo perché in tanti anni di lavoro nell’ambito informatico (28 anni), non mi ero mai iscritto ad un forum, né mai iscritto a Facebook ed avevo pochissima familiarità con internet, quindi desideravo recuperare il tempo perso chiedendo aiuto agli altri utenti del forum. Fui accolto benissimo nel forum ed ebbi tutto l’aiuto che avevo richiesto. Inoltre la mia frase di presentazione fu tratta da la prefazione di “Il barone di Munchausen” (spero di aver scritto bene), perché aveva intenzione di dimostrare che ero dotato di un minimo di autoironia, dato che sapevo che sarei stato punzecchiato per la mia ignoranza in materia. Non dimenticherò mai i giochi fatti sulla shout con gli altri utenti tra cui ricordo con molto affetto Elipicci(na) in cui ero destinato (fatalmente?) a fare la parte del nonno. Sicuramente il forum all’epoca era più ingenuo e certamente non affrontava gli argomenti che si affrontano oggi, però ci divertivamo. Questo non autorizza nessuno, però, a definirmi retrogrado, in quanto ho cercato di aggiornarmi, e non credo che qualcuno possa arrogarsi il diritto di criticare la mia nostalgia.
Tutta questa storia, solo per chiedere a chi non ha pubblicato la propria foto, se lo ha fatto per motivi similari od analoghi ai miei od altri. Naturalmente non ho intenzione di invadere la privacy di nessuno, del resto nessuno è obbligato a rispondere, però, ovviamente, mi piacerebbe se qualcuno volesse condividere con noi in generale e con me in particolare le sue motivazioni.
Conto, come sempre, sulla collaborazione di tutti.
Raffaele   
P.S. Post pubblicato su ZAM e su Nati per scrivere.

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Fantasy / Il computer felice - ripubblicazione
« il: Gennaio 13, 2013, 22:25:26 »
Il Computer felice

C’era una volta un Computer, era una bella macchina fisicamente grande con l’esterno tutto in grigio scuro e si sentiva molto importante. Era uno dei primi della sua specie ad avere una nuova periferica di cui andava estremamente orgoglioso: era un monitor 13” monocromatico, con il quale poteva comunicare direttamente con i suoi operatori, senza bisogno di usare la console scrivente. Aveva anche un’altra periferica di cui andava fiero: era una stampante a 1.100 righe al minuto con la catena di stampa intercambiabile. Purtroppo non poteva comunicare con i suoi simili, anche se sapeva che qualche altra macchina poteva farlo, ma erano una rarità, però poteva comunicare con l’esterno grazie ai suoi terminali remoti; proprio così, perché utilizzava una linea telefonica dati riservata con un numero di telefono speciale. Anche la sua alimentazione aveva un che di imponente, infatti utilizzava una linea a 380 volt che era collegata direttamente alla cabina elettrica per evitare pericolose interruzioni ed il tutto passava attraverso un  bellissimo pannello con voltmetro, amperometro ed una serie di interruttori e fusibili.
Le persone che lavoravano con lui gli somigliavano, o forse lui somigliava ad essi: alcuni avevano un camice bianco ed erano quelli che gli erano sempre nei dintorni; mentre altri, che però vedeva più raramente, vestivano tutti con giacca e cravatta e molto spesso il colore dei loro vestiti si accostava molto a quello del suo rivestimento. Il Computer sapeva di essere molto importante per sua azienda: vedeva che i suoi dati erano vari e diversificati, ed anche se non sapeva cosa significassero, si accorgeva che venivano aggiornati ed utilizzati sempre più spesso. Così andava avanti la sua vita ed egli era soddisfatto del lavoro che faceva come un robot di Asimov, anche se non sapeva chi fosse.
Un giorno si accorse che il salone in cui si trovava cominciò a cambiare forma e, contemporaneamente, notò che i suoi operatori avevano collegato una nuova periferica sulla quale scaricavano ogni giorno i suoi dati. Vide anche che erano stati realizzati poco distanti da lui degli uffici che sembravano acquari in cui si trovavano delle scatole con sopra dei bellissimi monitor colorati in cui venivano inseriti i suoi dati. All’inizio non se ne rese conto, in quanto pensò che anche quelle fossero delle nuove periferiche che prima o poi gli avrebbero collegato, però, ad un tratto, si accorse di un chiacchiericcio elettronico, una specie di parlottio continuo e capì che anche quelle macchine erano dei computers e che riuscivano a parlare tra di loro. Quando infine vide che i suoi operatori in camice bianco ed i suoi programmatori con giacca e cravatta non andavano più a lavorare con lui, ma erano stati sostituiti da persone strane con dei pantaloni blu e camicie di colori sgargianti che erano sempre presso i  nuovi elaboratori, comprese che ormai era giunta la sua ora ed aspettava ogni giorno che qualcuno non lo riaccendesse più la mattina. Questo però non avvenne ancora per molto tempo, perché ormai nessuno conosceva il modo di spegnerlo la sera senza farlo riaccendere; comprese che questo sarebbe accaduto quella sera stessa, quando vide di nuovo uno dei suoi vecchi programmatori, che egli riconobbe subito anche per il modo in cui era vestito, il quale modificò una delle sue funzioni di sistema.
Fu molto sorpreso quando si accorse che era stato riacceso e si trovò in una bellissima sala con un cordone rosso che lo circondava. Non aveva più le sue periferiche, tranne il monitor monocromatico e la tastiera. Col suo orologio interno si accorse che lo accendevano  a intervalli più o meno regolari
e cominciò ad accorgersi che era circondato da tante persone che lo guardavano: quindi la sua vita non era terminata perché poteva essere ancora utile per far capire alla gente che le cose non erano sempre state come ora, ma anche lui era servito ad uno scopo. Adesso, quando lo accendevano, dato che non aveva altro da fare, faceva brillare il più possibile le sue piccole lampadine, non erano led,
ed era felice della curiosità che riusciva a risvegliare tra le persone che andavano a guardarlo.
Anche un Computer antidiluviano può servire a qualcosa.

Spero mi perdonerete un nostalgico tuffo nel passato, anche se ve lo dovevate aspettare da un dinosauro come me.

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Enogastronomia / S.O.S. alimentare
« il: Dicembre 05, 2012, 00:30:33 »
Mi hanno levato lo zucchero, il sale, le uova, il latte e i derivati, gli insaccati, gli eccessi di proteine.
 Ho trovato 2 soluzioni :
1) fregarmene di tutto e morire in modo luculliano;
2) morire per mancanza di godimento alimentare.
Avete qualche consiglio?
P.S. Odio le rape

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Sport / Sportivi e tifosi veri
« il: Marzo 13, 2011, 12:43:08 »
Nell'ultima partita di rugby l'Italia ha finalmente battutola Francia per la prima volta (22-21) nel torneo delle 6 Nazioni e per la seconda volta nella sua storia. Miracolosamente (?) alla fine della partita non vi sono state invasioni, le due tifoserie sono andate via confondendosi tra di loro senza bisogno delle forze dell'ordine e le squadre hanno avuto il loro terzo tempo. Forse che questi tifosi abbiano meno passione ed i giocatori meno agonismo di quanto ne abbiano i corrispondenti del calcio ? credo proprio di no. Sono solo convinto che credano di più nello sport e nel suo significato, che poi è quello che ha dato vita alle Olimpiadi.

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Anch'io Scrivo poesia! / Finalmente sta scendendo la sera
« il: Marzo 09, 2011, 12:20:53 »
Finalmente sta scendendo la sera

Finalmente sta scendendo la sera
Gli acuminati raggi del sole
Non penetreranno più i miei spazi
Le ombre non saranno più tremendamente nitide.
Spero che nel cielo si alzi una luna tonda
Che con la sua luce crei tutti i chiaroscuri della vita.
Ombre chiare ombre scure ombre che inventano sé stesse.
Neanche il tempo di godersi il fiorire della sera
Che diventa notte e subitaneamente
Ricompare il rosa dell’aurora
Che tra poco diventerà alba e giorno.
Di nuovo riprenderà implacabile
Il dominio della realtà sulla fantasia.
Di nuovo la nitida e splendida luce del sole fugherà il buio
E renderà precise le ombre.
Chi ci potrà salvare dalla nostra umanità?

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Anch'io Scrivo poesia! / Io no Tu
« il: Marzo 09, 2011, 12:19:47 »
Io no Tu

Di tanto in tanto, mentre dormi
di notte fai dei strani rumori;
mi sveglio e sono felice di sentirli.
A volte mi sveglio perché non Ti sento
e controllo che il Tuo respiro sia normale;
solo allora riesco a riaddormentarmi.
E’ da tanto che siamo insieme,
non riesco ad immaginare la vita senza Te;
sarebbe solo un’infinita solitudine,
un deserto senza né ombre né colori,
privo di caldo e di freddo
in cui potrei solo inutilmente vagabondare.
Ti prego fai in modo che sia io a dirTi:
arrivederci e non addio.

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Letteratura che passione / Sven Hassel
« il: Marzo 04, 2011, 12:14:41 »
Ho aperto questa nuova discussione perché non sapevo in quale di quelle esistenti inserirmi. Più che consigliare un libro, vorrei parlare di un autore che ha scritto una serie di libri sulla seconda guerra mondiale dalla visuale di un soldato tedesco di prima linea.
L'autore scrive con lo pseudonimo di Sven Hassel, ma dopo  inserirò una breve biografia. Il suo modo si scrivere mi sembra piuttosto duro e privo di fronzoli, ma lo trovo adatto alle situazioni trattate.
Citazione tratta dalla IV pagina di copertina dell'edizione della BUR.
Sven Hassel (pseudonimo di Willy Arberg) è nato nel 1917 in Danimarca. A vent'anni lascia il suo Paese in cerca di lavoro e si arruola nell'esercito tedesco. Diserta dopo l'invasione della Polonia. Arrestato, viene trasferito in una compagnia di disciplina. A guerra finita avrà combattuto su tutti i fronti, tranne che in Nord Africa. Quest'esperienza è la diretta fonte di ispirazione del ciclo di romanzi bellici che, a partire da "Maleditti da Dio", gli hanno dato grande notorietà internazionale.
Critica del "Chicago Sunday Tribune" stessa fonte
Hassel non racconta solo lo scontro tra eserciti ma la battaglia interiore degli individui, divisi tra la lealtà verso un sistema odioso e quella verso i compagni.
Cominciai a leggere i romanzi di Hassel quando avevo ancora tutti i capelli neri, però a causa di sfratti e controsfratti i libri andarono perduti o assolutamente deteriorati. Fortunatamente ho scoperto che sono stati riediti dalla BUR ed ora ho quasi tutta la serie.
Sperando che possa interessare anche qualcun altro.
    

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Enogastronomia / UOVA E FRITTATE
« il: Febbraio 26, 2011, 09:12:06 »
FRITTATA DI PATATE

Ingredienti per 4 persone:
500 g. di patate, 5 uova, sale, pepe formaggio pecorino, prezzemolo, menta, basilico.

Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a pezzettini. Far friggere le patate in una padella con olio in quantità normali. Preparare a parte le uova con sale, pepe, formaggio e un po’ di prezzemolo, menta e basilico tritato finemente. Mescolare il tutto e battere molto forte, versare il tutto sulle patate già fritte, facendo cuocere la frittata prima da un lato e poi dall’altro.

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Comunicazioni alla e dalla redazione / RIPOSTAMENTAZIONE
« il: Febbraio 24, 2011, 10:41:39 »
Sarebbe politically correct postare di nuovo i vecchi raccontini, sempre che si trovino da qualche parte?

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Presentazioni / RIECCOMI
« il: Febbraio 22, 2011, 12:48:50 »
Ciao popolo di ZAM. Forse credevate di esservi liberati di me? Appena ci riesco aggiungo la foto,
sempre che qualcuno caritatevole non mi recuperi la precedente.

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