Autore Topic: Statistica quantistica  (Letto 2873 volte)

Rubio

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Statistica quantistica
« il: Maggio 21, 2012, 19:03:48 »
Statistica quantistica

   In natura ci sono due tipi di particelle, e di persone: i bosoni e i fermioni. Immaginate di giungere in una grande spiaggia di buon mattino e, da fermione inveterato, amante della solitudine per potenziare le capacità di riflessione e concentrazione, piantate l’ombrellone un po’ discosto; anzi un bel po’ discosto due o trecento metri dall’accesso, cominciando già ad assaporare una giornata di lettura al fresco della brezza marina.
   Il tempo passa e, piano piano, vi trovate circondato da una pipinara, con nonne, zie e pargoli al seguito, che, in una spiaggia per lo più deserta, hanno facilmente annullato il distacco e si sono portati a ridosso del fermione riottoso. Questi sono bosoni: incapaci di stare soli, devono congregarsi in un’amalgama informe per ritrovare se stessi.
   Inutile fuggire, spostarsi produce l’unico risultato di differire nel tempo la nascita di una nuova colonia. Perché i bosoni sono tanti e determinati e, soprattutto, non capiscono la diversa altrui natura. Sono in preda ad una specie di istinto primordiale che li porta ad inglobare il solitario. In cuor loro sono convinti che stanno compiendo un’opera buona, lo stanno salvando dalla solitudine che, dal loro punto di vista, è identificata col male assoluto.
   Ormai vi dovrebbero essere ben chiari i comportamenti abituali tipicamente bosonici; in particolare il terrore per il silenzio che deve essere, in ogni caso, limitato ai pochi istanti tra un urlo e l’altro, o tra la fine di un brano tecno-house-punk-hard-heavy e l’inizio del successivo. L’idea che qualcuno possa non gradire è assolutamente estranea all’ideologia bosonica che, per questo, rientra a buon diritto nel grande raggruppamento dei diversi integralismi.
   Tolleranza, libero pensiero, rispetto delle minoranze emergono dalla capacità di affrancarsi dal comportamento bosonico e sono fortemente correlate ad istanze fermioniche. Ma qual è la lunghezza della vita media di un fermione in natura? Esperimenti ripetutamente approntati nel corso della storia moderna e contemporanea hanno dimostrato che fatalmente i principi liberali, fermionici, trovano naturale sviluppo in istanze collettive come associazioni, partiti, sindacati che, per difendere la propria esistenza, si strutturano bosonicamente.
   E la storia si ripete. Quanti fermioni si sono poi distaccati alla ricerca di principi autentici per finire a riprodurre l’ennesimo raggruppamento bosonico?
   Sembra senza scampo la ricerca di autonomia che trova ostacolo naturale nel carattere sociale dell’animale uomo. Raggruppamento fermionico è un ossimoro, una contraddizione in termini: un po’ come libertà vigilata o silenzio assenso. Ma anche il fermione non sfugge a ricercare l’altro e, per questo, rinuncia poco a poco alla sua natura, tollerando moderate contaminazioni bosoniche per accedere alla socialità.
   Non esistono, perciò, fermioni liberi in natura se non per tempi brevi e con costi astronomici: ci si può sempre ritirare in un eremo, ma per quanto?
   Chi risponde che gli basterebbero un paio di giorni mente sapendo di mentire, perché mai si staccherebbe da cellulare e computer (oggi la televisione ha meno appeal tra i fermioni), magari con collegamento internet: prolungamenti artificiali, ponti verso i simili che non si lasciamo mai veramente e che, almeno virtualmente, vogliamo vicini.
   I fermioni non fanno proseliti perché incoerenti, non credibili, in eterna contraddizione. E’ natura scomoda, precaria, fatalmente esposta alla critica. Un mondo di liberi fermioni, in mutua relazione a partire dalle proprie legittime esigenze, è Utopia ancor più del bosonico Comunismo. Antitrust e simili sono poco più che palliativi, ridicoli tentativi di limitare una bosonizzazione pervasiva, come le segreterie telefoniche che tengono a distanza, controllata, gli intrusi.
   Noi fragili fermioni, catullianamente, non possiamo vivere né con, ma neanche senza gli odiati bosoni. Dobbiamo conviverci. Ma come possiamo riuscirci senza dargli ragione?

presenza

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #1 il: Maggio 21, 2012, 22:49:36 »
... in altre parole i "tuoi bosoni" qui dalle mie parti sono altresì definiti: zzaurdi. 
« Ultima modifica: Maggio 21, 2012, 22:51:32 da presenza »

ziaci

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #2 il: Maggio 22, 2012, 01:38:18 »
siamo tutti particelle elementari
acrobata del tempo, sospesa a mezz'aria, senza rete sto.
C.

Rubio

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #3 il: Maggio 22, 2012, 06:45:04 »
Parti di cosa, però? R.

presenza

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #4 il: Maggio 22, 2012, 15:11:02 »
Parti di cosa, però? R.

... parti di un niente con l'illusione del tutto!

ciro

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #5 il: Maggio 23, 2012, 05:23:08 »
... o parti di Tutto con l'illusione del niente

nihil

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #6 il: Maggio 23, 2012, 08:55:32 »
Noi fragili fermioni, catullianamente, non possiamo vivere né con, ma neanche senza gli odiati bosoni. Dobbiamo conviverci. Ma come possiamo riuscirci senza dargli ragione?


questa chiusura è uno spettacolo in cui mi ritrovo in pieno.
Mi hanno detto che ero snob, antisociale, introversa....ma perchè, sono obbligata a stare nelle ammucchiate? cosa c'è di peggio del proprio pensiero invaso dagli strilli altrui? Ora so di essere una fermionessa, alle prossime battute saprò classificarmi meglio.
La compagnia per essere piacevole deve essere innanzitutto una scelta, numericamente piccola per potere essere gestita e gradita. E in special modo intellettualmente condivisibile. :-*

marcus

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #7 il: Maggio 24, 2012, 14:42:03 »
Il  tuo brano mi conferma che la libertà (anche di scegliere cosa fare e dove stare) è pura illusione. C'è sempre qualcuno che in nome dell'altruismo è pronto a "sacrificarsi" per inserirti nel gruppo o per fagocitarti? Comunque, la pretesa è quella di farti del bene. Che altruismo!       

Rubio

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #8 il: Maggio 24, 2012, 15:06:25 »
Già, è proprio così. Non si accetta il diverso. I diversi li accettiamo solo noi .. diversi! Saluti. R.

piccolofi

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #9 il: Maggio 24, 2012, 18:29:31 »

    Che bellissimo scritto, Rubio !   Pensato, intelligente, originale, provocatorio.......
    Davvero una bella analisi.
    Diciamo che un.. " fermione " non puo' che vivere di equilibri sempre un po' precari :
    mediazioni fra il bisogno di solitudine della sua natura, amante dell'interiorita' e del pensiero,
    e l'istinto umano " sociale " che bene o male spinge verso altri.
    Pero', caro mio, distinguiamo! 
    Il classico " bosone " se non fa casino e non s'intruppa si sente male, non vive bene,
    si agita insoddisfatto.
    Invece il nostro " fermione " si gode i suoi spazi,i suoi tempi e il suo mondo, e solo a un
    certo punto cerca ( ma non sempre ) un qualche altro fermione con cui condividere e
    rendere piu' vitale e ricco questo suo mondo.
    La descrizione della spiaggia con le sue ineluttabili vicende e' proprio perfetta, e non c'e'
    scampo alla lunga.  Insomma, la pace dura poco.  In effetti, un posto perfetto ed emblema-
    tico per ingenerare le riflessioni che ci hai esposto.
    Ciao.

Rubio

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #10 il: Maggio 24, 2012, 21:30:22 »
   Perfetta comprensione di un testo in cui il lato umoristico è, anche, legato a luoghi comuni del linguaggio specialistico della fisica contemporanea (per es. "non esistono fermioni liberi in natura, se non per poco tempo ..."). Il termine "equilibrio instabile" avrebbe potuto trovare facilmente posto nello scritto, perchè, anche questo, può essere un luogo comune della fisica, sebbene classica.
     Grazie e un saluto. R.

Annabel

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #11 il: Giugno 19, 2016, 17:54:36 »
Non mi ero accorta di questo post di Rubio. D'accordo con Piccolofi che è uno scritto bellissimo: Pensato, intelligente, originale, provocatorio. Davvero una bella analisi!

Mi riconosco in pieno tra i fermioni!

Ma... una domanda alla Gigi Marzullo sorge spontanea: I fermioni possono stringere amicizia tra loro? Se sì possono rimanere fermioni o si trasformano automaticamente in bosoni? E se un fermione maschio incontra un fermione femmina finisce che si uniscono a formare una famiglia del tipo bosonico?

Oddio... che confusione... Siamo messi male!

Comunque... 10 e lode a Rubio!

valdobear

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #12 il: Giugno 20, 2016, 13:12:16 »
Padre di un fisico ricercatore non posso che applaudire questa arguta "conferenza" sulle vite parallele di bosoni e fermioni, bipedi o no.

Bravo!

Rubio

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #13 il: Giugno 21, 2016, 00:22:31 »
Annabel, oltre ai complimenti (unendosi agli altri Piccolofi, Ziaci, Presenza, Ciro e, da ultimo, Valdobear) che mi fanno arrossire, pone una domanda importante a cui cercherò di rispondere. Cosa succede se due fermino si accoppiato? In fisica si dice che "bosonizzano", ovvero diventano a tutti gli effetti bosoni (per chi ne sa, o vuole saperne, di più un fermi one ha spin seminterrato, 1/2 o 3/2 o analoghi; i bosoni, invece, hanno spin intero e, essendo 1/2+1/2=1, due fermioni si comportano come un bosoni! ). Un fenomeno molto noto è la bosonizzazione di una coppia di elettroni (fermioni) detta coppia di Cooper (su YouTube c'è un video che mostra gli studenti di fisica di Cambridge mi pare, che simulano un gas di fermino che, sotto determinate condizioni di temperatura, ovvero velocità media, e pressione, ovvero densità, si accoppiato e bosonizzano; un premio a chi lo trova e indica il link agli altri) .
Questo in fisica, quindi fuor di metafora, adesso non è facile continuare l'analogia con le coppie. Diciamo che una coppia è, come una coppia di Cooper, un bosone (e non solo nella fase iniziale del "ciu cui ciu"), si può appartamento, e lo fa, ma non appare come un fermione inveterato! Al massimo può essere considerato come un bosoni isolato. Il problema è che in fisica le coppie di Cooper danno luogo, come gli altri bosoni, ad "ammucchiate" (resistette a facili ironie, per piacere) dette "condensato di Bose-Einstein" all'origine di fenomeni come la superfluidità o la superconduttività (assenza di "attriti" meccanici o elettrici). Nel nostro mondo solo molto raramente gli attriti sociali e culturali crollano per permettere condensati (a testimoniare che una residua natura fermionica rimane anche in coppia) - chiamalo, se vuoi,  pudore.
È dura l'analogia o la metafora se viene portata troppo avanti! Dal fermione single all'ammucchiata il passo non è breve, forse l'analogia dovrebbe porre più attenzione sulle "opportune condizioni di temperatura e pressione". Temo di essere andato, pericolosamente, vicino al limite che mi spinge fuori dalla rubrica "laboratorio laboratorio di scrittura creativa" verso altri lidi. Di più non so, pardon. Vostro Rubio

nihil

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Re:Statistica quantistica
« Risposta #14 il: Novembre 13, 2016, 12:21:38 »
Ciao Rubio! avremmo piacere di leggerti spesso.  :rose: