Autore Topic: Le piramidi stanno a guardare  (Letto 843 volte)

presenza

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Le piramidi stanno a guardare
« il: Ottobre 03, 2014, 00:26:09 »
Giza è una città strana, che fa sentire un po’ come sollevati da terra, senza nessun appiglio. Forse dipende dal fatto che non è stata costruita per essere abitata. Quando in una città c’è una presenza così strana, l’atmosfera non può che esserne dominata. Una volta, a una persona cresciuta alle pendici del Monte Fuji, avevo detto:
“Beato te che avevi ogni giorno davanti agli occhi il bel panorama del Fuji…”.
Ma con mia grande sorpresa mi aveva risposto:
“Non scherziamo! Era spaventoso!”.
Mi diceva che quando era bambino si chiedeva come avrebbero fatto in caso di eruzione, e se, durante l’ora di educazione fisica si voltava e vedeva il Monte Fuji che sovrastava il cortile della scuola, quella che percepiva non ne era la bellezza, ma una sensazione inspiegabile di paura. Una paura forse più vicina a una sorta di timore arcano.
A Giza, sia quando il vecchio profumiere mi suggeriva un’essenza dicendo che “è economica, ma la composizione è in tutto e per tutto uguale a Chanel n. 5!” (possibile?), sia quando andavo a spasso nel deserto in groppa a un cammello, sia quando mangiavo, sia quando bevevo deliziosi cocktail di frutta fresca al bar dell’albergo, ogni volta che mi voltavo le piramidi erano lì. Apparivano fuse nel solito paesaggio, eppure emanavano un’aura diversa. Ho avuto l’impressione che le piramidi racchiudessero qualcosa di grande che guardava nella nostra direzione anche se era buio e non si vedeva niente. Quella presenza l’ho sentita arrivare da lontano mentre ero concentrata in altro e non quando mi ci trovavo di fronte, ad esempio durante gli spettacoli di suoni e luci.
In quel momento mi sono detta che è vero che le piramidi andrebbero viste almeno una volta nella vita. È come se fossero state costruite in previsione del futuro, e se noi, che siamo gli abitanti del futuro, non andiamo a vederle, chi ci andrà? Non so chi le abbia costruite e con quale finalità, ma finché non le si va a vedere non si può capire nulla del loro mistero.
Il clima secco dell’Egitto è l’ideale per asciugare per bene il cuore molle di un giapponese. Se lo si visita quando si è stanchi, aiuta a sentirsi meglio. Ho la sensazione che i raggi di quel sole possiedano una grande forza, tale da penetrare nel cuore delle persone, in qualsiasi condizione queste si trovino.
E’ probabile che le piramidi siano state costruite con quella stessa forza.

Brano tratto da Yoshimoto Banana, Un viaggio chiamato vita
« Ultima modifica: Novembre 02, 2014, 16:14:13 da presenza »