Autore Topic: Mondo gay e adozioni  (Letto 1376 volte)

Annabel

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Mondo gay e adozioni
« il: Febbraio 16, 2016, 16:16:38 »
Da quando avere un figlio è diventato un diritto? Gli omosessuali conviventi per illudersi di vivere come una famiglia normale pretendono il figlio, di essere padre e madre, anzi no, pretendono di abolire il concetto, la categoria di "padre" e di "madre" per  sostituirla con l'ibrido concetto di "genitore uno e genitore due"; chi è l'"uno" e chi è il "due" non ci è dato sapere, forse la coppia omosessuale tirerà a sorte con la monetina lanciata in aria prima di deciderlo. Quindi vogliono figli a tutti i costi ma un figlio, si sa, si può avere in un rapporto eterosessuale, o dovrei meglio dire in "una relazione seria" tra un uomo e una donna. Un figlio non è un diritto, per nessuno, e tantomeno è un giocattolo. Se passa la legge Cirinà vuol dire allora che un bambino appena nato avrà meno diritti di un cane. Infatti  un cucciolo di cane non può essere allontanato dalla madre prima di 60 o meglio 90 giorni dalla nascita. Si compra e via sull'aereo! Questo è un mondo davvero impazzito.

presenza

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Re:Mondo gay e adozioni
« Risposta #1 il: Febbraio 17, 2016, 00:00:02 »
Cara Annabel, occorre essere ben informati prima di poter esprimere un parere, le proprie idee si dovrebbero fondare sulla verità, e la verità appare sempre in forme diverse da quelle a cui siamo abituati, ecco perché riporto il testo di legge Cirinnà a proposito dell'articolo così tanto discusso al quale tu in questa sede, travisando il contenuto, fai sarcasticamente riferimento.


Articolo 5 - La stepchild adoption prevede che la coppia gay possa adottare un figlio già avuto da uno dei due componenti in una precedente relazione.

... dunque come vedi non c'è scritto affatto che le coppie gay possono adottare bambini, quanto piuttosto figli già avuti da precedenti relazioni.
E il motivo per cui si precisa ciò sta proprio nel tutelare il figlio qualora succeda qualcosa al genitore naturale.
Riguardo poi all' essere più o meno contrari  perché secondo il pensiero cattolico comune un figlio deve avere come esempio di vita una coppia genitoriale fatta di un papà e una mamma pena comportamenti sessuali devianti, beh su questo ci sarebbe tanta letteratura che potrebbe dimostrare quante devianze un figlio adotta pur nascendo in famiglie cosiddette "normali".
E comunque sapere che l'essere omosessuali non è un comportamento, bensì un'identità sessuale deve essere il primo passo verso un'informazione vera.

Concludo riportando il pensiero di Krishnamurti già pubblicato in questa sede, e che possa essere per tutti e non solo per te uno spunto di riflessione:

Quali che siano i nostri modi di pensare,
siamo ancora propensi ad accettare la verità
solo se ci viene presentata nel gergo,
nella forma alla quale siamo abituati.
Se apparteniamo ad una religione particolare,
la verità deve apparire nel linguaggio di quella
religione, all’Indù deve apparire attraverso i Veda, attraverso il Sanscrito,
attraverso le forme particolari che gli furono insegnate.
È la stessa cosa per il Cristiano e la stessa cosa per il Buddista.
La loro mente è diventata stretta, le loro emozioni limitate e, quindi,
respingono la verità in qualunque forma nuova si presenti.
La verità appare sempre in forme diverse da quelle a cui siamo abituati,
ed è in ciò che stanno la sua grandezza e la sua tragedia; la grandezza,
perché essa giunge inaspettata, e la tragedia, perché gli uomini che stanno
cercando la verità non guardano mai nella direzione dove si può
sempre trovarla. E quelli di noi che stanno cercando questa verità devono,
prima di tutto, ripulire la loro mente  e il loro cuore da tutti questi pensieri,
linguaggi e filosofie ristretti e settari.

( "Così Parlò Krishnamurti" - J. Krishnamurti)

Birik

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Re:Mondo gay e adozioni
« Risposta #2 il: Febbraio 17, 2016, 07:11:21 »
C'erano due zie, una, sorella del papà di un bimbo di pochi mesi, l'altra sorella della mamma. La sorella della mamma, più giovane, si occupava del bimbo al posto di una baby sitter, dal momento che la mamma era una donna in carriera. Le due zie si amavano. Purtroppo i genitori del bimbo morirono entrambi in un incidente stradale. Il bimbo fu affidato alle due zie che cominciarono a vivere insieme nella casa dove il piccolo aveva abitato e, di fatto, sono una famiglia. Il bimbo ora ha nove anni, bello, intelligente, amato e, strano a dirsi, psicologicamente stabile non ostante la mancanza di una figura maschile. Vivono nell'incertezza che il bambino possa essere loro tolto da un momento all'altro.
« Ultima modifica: Febbraio 17, 2016, 09:01:25 da Birik »

Annabel

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Re:Mondo gay e adozioni
« Risposta #3 il: Febbraio 18, 2016, 12:35:25 »
È già, Presenza, la verità non è in possesso di nessuno, tranne quando pensa e parla chiunque sia della mentalità egemone, mentre gli altri si sbagliano in pieno e sono ignoranti... :) E certo che la legge dovrebbe impedire (almeno ad oggi, poi tutto ormai mi aspetto in futuro) la pratica dell'utero in affitto. Intanto alcuni hanno già dichiarato di averlo fatto, lo fanno le coppie etero e perché mai dovrebbero rinunciare le coppie gay se avranno la possibilità di regolare la loro unione e quindi adottare? A maggior ragione per la loro non impossibilità ma difficoltà di avere un figlio, lo faranno, stanne certa, non tutti, ma lo faranno. Fatta la legge, trovato l'inganno. E dire che fino a qualche anno fa quasi nessuno voleva avere più figli. E allora a questo punto per par condicio mi aspetto che debba essere consentito anche ai single poter adottare, visto che ci sono tanti ragazzi e ragazze madri o vedovi. C'è poi questa globalizzazione e omologazione delle idee che a me fa paura: se uno o più Stati adottano determinate leggi diciamo "progressiste", tutti gli altri si sentono in dovere oppure vengono forzati a seguirne l'esempio. C'è una tendenza alla massificazione mondiale spaventosa. Come la legge sul suicidio assistito che si vuole diffondere in tutti i Paesi. Aspetta! Questo nel mondo occidentale! In quello mediorientale invece si sta indietreggiando, si sta viaggiando in senso contrario e li accogliamo tranquillamente pure in casa nostra. Forse si spera che questi si adatteranno a noi? Allo stato attuale non mi pare proprio. Mi auguro almeno che in futuro  non ci sia un conflitto atroce tra le due culture agli antipodi. Come vedi non è un'obiezione "cattolica", personalmente non seguo le direttive del cattolicesimo ma innanzitutto cerco di seguire la ragione o almeno il buon senso. Poi, tutti a dare addosso ai cattolici. Noi che non siamo di sinistra per determinate questioni ce la prendiamo coi cattolici o coi cosiddetti cattocomunisti, voi di sinistra per altre questioni ve la prendete coi cattolici. Mi sa che i cattolici sono il capro espiatorio di tutti. I cattolici esprimono le loro idee come la esprimi tu, l'importante dovrebbe essere che chi legifera sia, appunto, super partes, cioè saggio. Ma è difficile essere o esprimere leggi sagge in breve tempo. Inoltre c'è sempre un risvolto negativo. Vi ricordate quando si discuteva per legge sul divorzio? C'era chi sosteneva che la legge non avrebbe affatto portato al divorzio facile ma che avrebbero divorziato soltanto quelle poche coppie costrette ad una convivenza inaccettabile, impossibile, ad esempio le mogli maltrattate dai mariti ecc. Altri invece sostenevano che si sarebbe sconvolta tutta l'istituzione familiare rendendo il matrimonio più fragile e almeno un membro della coppia più esposto, più penalizzato. Quale delle due previsioni si è realizzata? Senza dubbio la seconda. Si è solo deresponsabilizzato l'individuo che non affronta e non vive più il matrimonio con serietà; c'è sempre il rischio della deriva. E lasciamo stare le religioni, tutte, cattolica, indù e quant'altro, perché hanno già prodotto più disastri che frutti positivi. Come ho già sinteticamente spiegato in altro post le religioni sono invenzioni umane e manipolate dal potere dominante. Non me ne frega niente delle religioni, tantomeno di quelle più barbare e idiote che ancora esistono (ogni riferimento ad una in particolare è puramente casuale).
« Ultima modifica: Febbraio 26, 2016, 02:18:43 da Annabel »

nihil

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Re:Mondo gay e adozioni
« Risposta #4 il: Febbraio 21, 2016, 09:06:15 »
Annabel, si chiama progresso della mente. E stai sicura che la faccenda delle adozioni è solo un escamotage politico per rimandare all'infinito l'unionme civile. I gay che vorranno un figlio saranno pochissimi, stai sicura, e comunque affitto o no, basta una scopatina e il dna dimostrerà che il figlio è vero. Per l'adozione ai single, che problema c'è? forse che una ragazza madre, o ragazzo padre non sono in grado di allevare figli? o vedove/i?

Annabel

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Re:Mondo gay e adozioni
« Risposta #5 il: Febbraio 22, 2016, 22:31:16 »
Chissà perché molte persone di una certa età (di sinistra) oggi si sentono emancipate, superiori, si ritengono capaci di abbandonare i vecchi schemi mentali e assumerne di nuovi, esattamente come accade agli adoloescenti quando criticano con veemenza le idee già consolidate da tempo.
Ricordo che accadeva anche a me dai 13 anni fino ai 22, 23.
Ma poi si entra nell'età della RAGIONE, e cioè in quella età in cui si dovrebbe possedere sì elasticità mentale, ma pure un certo eqilibrio potendo valutare con maggiore intelligenza i pro e i contro grazie alla maturità e alla riflessione. Tutto questo sembra non appartenere a chi ha la mentalità di sinistra.
Progresso... o regresso mentale? ;D

Annabel

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Re:Mondo gay e adozioni
« Risposta #6 il: Febbraio 23, 2016, 00:30:30 »
Chiunque osi criticare queste “conquiste di civiltà”viene molto spesso aggredito verbalmente come un bigotto, un fascista, ecc. Dicono che i Cattolici vogliono imporre il loro modo di pensare a tutti, anche agli atei, senza curarsi della diversità di pensiero presente in ciascuno e che non ci sia nulla di male nell'amore tra due persone dello stesso sesso perché anche quello è appunto una forma d'amore. Sarà una “forma” d'amore, ma non certo paragonabile in tutto e per tutto a quella tra un uomo e una donna.


Il legame familiare tra omosessuali non è un legame di sangue.

Il bambino ha bisogno assolutamente del concorso paterno e  materno per essere concepito, così ugualmente ha bisogno di questo duplice concorso per la sua educazione e formazione.
Per fare un esempio concreto: Non so come non si possa provare pena per un bambino che vive con una coppia di due maschi omosessuali all’interno della quale non può pronunciare la parola mamma e, quel che è peggio, non può ricevere alcuna cura materna, con tutto quello che è significato e sottinteso in questa parola “materna”.
Essere maschi o padri non è la stessa cosa che avere l’occhio, l’intuizione, la preveggenza, il cuore e la sensibilità, la dolcezza di una madre. Lo so, qualcuno dice che bisogna cambiare, che c'è un “progresso” della mente, ma questo supposto progresso porterebbe ad una mancanza, a togliere al bambino la possibilità di rapportarsi cono la madre.

Ma lo stesso risvolto negativo possiamo rilevarlo nei genitori. Quanti dei genitori etero non hanno desiderato vedere impresso nei figli i propri caratteri ereditari o quelli del compagno o della compagna? Quanti non amano vedere l'assomiglianza del figlio o della figlia con uno od entrambi i genitori? Si sostiene  che questa assomiglianza sia un modo per consolidare maggiormente il vincolo tra il genitore e il proprio figlio che lo sente così più suo o più familiare, più vicino a sé, non estraneo.

E' ovvio che poi nella vita possono determinarsi tante situazioni diverse e che un bambino si ritrovi a crescere ed essere educato da due genitori uomini o donne; ma fin quando è solo frutto di una situazione particolare, di un fatto dipendente dal caso, sarebbe comunque molto diverso che in una società che di ciò ne ha fatto una regola.

Dico questo con tutto il rispetto dovuto alle persone omosessuali e ai loro problemi.

Ma essere coppia gay non è la stessa cosa che essere coppia di marito e moglie, di padre e madre, di nonni, di zii…
Dove sono nella coppia gay i legami che nascono dall’essere genitori e dall’essere nonni?

Che due persone omosessuali intendano vivere insieme è una faccenda personale e privata e come tale va considerata dallo Stato.
Che due persone gay si cedano dei diritti a vicenda e intendano mettere nero su bianco davanti ad un notaio è di nuovo una faccenda privata.
Ma il problema non sta qui, perché su questo tutti sono d’accordo.

Di fatto invece qui si equipara l’unione gay ad un matrimonio, anche se per pudore (almeno per ora) non la si qualifica come tale.
 Cosa c’è di diverso?
Ben poco e forse quasi solo il fatto che al termine del rito l’ufficiale di stato non li dichiara marito e moglie, sposo e sposa perché tutti si metterebbero a ridere, mancando quella differenziazione sessuale che è premessa fondamentale per un matrimonio.

Ora la differenziazione sessuale non è un dettaglio insignificante perché la famiglia nasce dal matrimonio.
E proprio per questo il matrimonio è il vivaio e la cellula fondamentale della società.
La società riceve dei beni enormi dalla famiglia: riceve anzitutto la sua linfa vivificatrice, i figli, i cittadini.
Senza il matrimonio non ci sarebbe neanche la società.
Ebbene sotto questo aspetto le coppie gay possono essere equiparate al matrimonio?
Evidentemente no.
Allora è giusto e doveroso che la società per prendersi cura di se stessa si prenda cura in modo particolare del matrimonio e della famiglia, li promuova e li tuteli.

Lo Stato deve far di tutto perché la famiglia sia in grado di assolvere i suoi doveri in ordine al mantenimento, all’istruzione, all’educazione dei figli e al loro inserimento attivo all’interno della società.
La deve aiutare soprattutto nei casi di imprevisti (lutti, malattie prolungate…).
In una parola la società deve provvedere al suo vivaio.
Inoltre lo Stato riceve dalla famiglia quel mutuo appartenersi che è proprio della cerchia parentale dove c’è (o c'era e dovrebbe esserci) una solidarietà unica e straordinaria,  alimentata dalla presenza dei figli, dei nipoti, dei cugini, dei pronipoti, dei nonni, degli zii… che non sta a confronto con la solidarietà estremamente ridotta quanto a larghezza e profondità delle coppie gay, le quali sono intrinsecamente impossibilitate a generare figli, cugini, nonni, parenti… (a meno di non ricorrere a quegli espedienti di cui si parlava prima).
Sotto questo aspetto sono come in un vicolo cieco e senza alcuno sbocco soprattutto per il futuro…
 Senza parlare di altri problemi che potrebbero sorgere.
Qualcuno negli Stati Uniti dopo la legalizzazione del matrimonio tra omosessuali ha subito chiesto il diritto di avere più mogli e mariti (poligamia), o di più compagni o compagne dello stesso sesso.
D’altra parte, se è lecito avere un coniuge dello stesso sesso, perché non potrebbe essere lecito averne due o tre o quattro…? Non è forse meglio?
La solidarietà non sarebbe meglio assicurata?
Perché anche questa non potrebbe essere reclamata come conquista di civiltà?

 Allora viene fuori il problema della monogamia.
E ci si accorge che è giusto che il matrimonio sia monogamico perché lo richiede il bene dei figli e lo richiede anche la natura dell’amore coniugale che vuole essere un amore fedele ed esclusivo.
 Senza dire del risvolto economico - o per meglio dire – del salasso economico che tutto questo comporterebbe per la società, come ad esempio la reversibilità della pensione del coniuge dello stesso sesso defunto.
All’interno del matrimonio questa reversibilità è necessaria e doverosa per far fronte al bene dei figli, dei nipoti….
Ma fuori del matrimonio (e la coppia gay non è un matrimonio) diventa incomprensibile e ingiusta nei confronti delle persone che non si sono sposate.
Basta così o devo aprirvi di più la mente? :)

nihil

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Re:Mondo gay e adozioni
« Risposta #7 il: Febbraio 23, 2016, 07:48:17 »
Chissà perché molte persone di una certa età (di sinistra) oggi si sentono emancipate, superiori, si ritengono capaci di abbandonare i vecchi schemi mentali e assumerne di nuovi, esattamente come accade agli adoloescenti quando criticano con veemenza le idee già consolidate da tempo.
Ricordo che accadeva anche a me dai 13 anni fino ai 22, 23.
Ma poi si entra nell'età della RAGIONE, e cioè in quella età in cui si dovrebbe possedere sì elasticità mentale, ma pure un certo eqilibrio potendo valutare con maggiore intelligenza i pro e i contro grazie alla maturità e alla riflessione. Tutto questo sembra non appartenere a chi ha la mentalità di sinistra.
Progresso... o regresso mentale? ;D
spero che tu non ti sia fermata a 23 anni, perchè la vita è continua evoluzione.

presenza

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Re:Mondo gay e adozioni
« Risposta #8 il: Febbraio 23, 2016, 08:54:19 »
... non hai bisogno di aprire la mente, cara Annabel, ognuno di noi ha la sua capacità critica e di pensiero, e per questo motivo riporto quanto segue e condivido per idea e formazione:

Non sapete quanto sia stancante dover sempre ripetere o ripubblicare le stesse cose. Gli utenti sono spesso diversi ma noi siamo sempre gli stessi e ormai conosciamo perfino le risposte da dare, a volte, a memoria. Un argomento che non cambia mai dalla nascita di questa pagina ad esempio è quello delle “adozioni ai gay”.

A volte la gente dice “matrimoni ok, ma adozioni no” e tu devi sempre stare lì a sentire gli stessi pregiudizi, le stesse frasi fatte, e devi dare sempre le stesse risposte, quando magari a loro neanche interessano. Perché è vero, alla maggior parte delle persone a cui piace dire “no” ad una cosa non gli interessa sapere perché sarebbe sbagliato, vuole avere ragione ad ogni costo senza sapere a cosa sta dicendo “no”. E, alla fine, gli unici che ci perdono ahimè siamo noi, che spendiamo energie, tempo e cura per dare delle risposte a persone che non le vogliono sentire, guadagnandoci nervoso.

Ripetere le stesse cose non sarebbe così stancante se la gente fosse aperta al dialogo.

Comunque, visto che resta dopotutto un bel lavoraccio per tutti, e questo potrà servire anche ai nostri utenti che possono semplicemente condividerlo a loro piacimento, ho deciso di scrivere questa nota, che insieme a questa (https://www.facebook.com/notes/s%C3%AC-ai-matrimoni-gay/lomogenitorialit%C3%A0/458927777515737) racchiude tutto ciò che c’è da sapere sulle famiglie omogenitoriali, ovvero con due genitori dello stesso sesso.


Qui voglio pubblicare link a report scientifici (su studi trentennali) e articoli che parlano delle “famiglie gay”, che chiunque può leggere con calma quando vuole, per informarsi -se vuole, prima di dire “no” a qualcosa senza conoscerla.


--

Questo è un bel malloppone poiché si tratta di uno specie di riassunto su tutti gli studi che trattano dell’argomento fino ad oggi: http://www.apa.org/pi/lgbt/resources/parenting-full.pdf


E questi sono report che vi possono interessare:


-http://www.apa.org/news/press/response/gay-parents.aspx

-http://www.apa.org/pi/lgbt/resources/parenting.aspx

-http://www.aipass.org/files/Comunicato%20adozioni.pdf

-http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2010/06/07/peds.2009-3153.abstract

-http://williamsinstitute.law.ucla.edu/research/parenting/adolescents-with-lesbian-mothers-describe-their-own-lives/

-http://pediatrics.aappublications.org/content/109/2/341.full?ijkey=a5082159586c809125f91f2d51a76f8fe9e60e20

-http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2013/03/18/peds.2013-0376



(Tratto dal terzo link sopra riportato)

- L’Associazione Italiana di Psicologia ricorda che le affermazioni secondo cui i bambini, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale sul rapporto fra relazioni familiari e sviluppo psico-sociale degli individui.

Infatti i risultati delle ricerche psicologiche hanno da tempo documentato come il benessere psico-sociale dei membri dei gruppi familiari non sia tanto legato alla forma che il gruppo assume, quanto alla qualità dei processi e delle dinamiche relazionali che si attualizzano al suo interno. In altre parole, non sono né il numero né il genere dei genitori - adottivi o no che siano - a garantire di per sé le condizioni di sviluppo migliori per i bambini, bensì la loro capacità di assumere questi ruoli e le responsabilità educative che ne derivano.

In particolare, la ricerca psicologica ha messo in evidenza che ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano conviventi, separati, risposati, single, dello stesso sesso. I bambini hanno bisogno di adulti in grado di garantire loro cura e protezione,insegnare il senso del limite, favorire tanto l’esperienza dell’appartenenza quanto quella dell’autonomia, negoziare conflitti e divergenze, superare incertezze e paure, sviluppare competenze emotive e sociali. -



“ Le persone omosessuali sono dei buoni genitori?


Rispondo subito alla domanda del titolo: sì, le persone omosessuali possono essere dei buoni genitori, nel senso che l’essere buoni o cattivi genitori non dipende dall’orientamento sessuale né dall’essere donna o uomo ma da come si è, da soli e in coppia, e da quello che passa nella relazione col proprio figlio.

Dice l’American Academy of Pediatrics, sono molti i fattori che possono ostacolare un sano sviluppo psicologico di un bambino, ad esempio la povertà, il divorzio, la depressione di un genitore, l’abuso di sostanze da parte di quest’ultimo, la violenza domestica, ma l’orientamento sessuale dei genitori non rientra tra tali fattori.

Trent’anni di studi rilevano come le risorse sociali ed economiche di una famiglia e la forza delle relazioni tra i suoi membri siano elementi molto più importanti dell’orientamento o del genere sessuale dei genitori nell’influenzare il benessere e lo sviluppo dei figli.


Bambini e adolescenti cresciuti da genitori omosessuali hanno un funzionamento emotivo, cognitivo, sociale e sessuale analogo a quello di bambini e adolescenti cresciuti da genitori eterosessuali. Il loro benessere dipende dalla qualità delle relazioni che hanno con i loro genitori, dalla sicurezza e competenza educativa di questi ultimi e dalla presenza di un sostegno sociale ed economico per la famiglia e non dall’orientamento o dal genere sessuale dei genitori.

Birik

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Re:Mondo gay e adozioni
« Risposta #9 il: Febbraio 23, 2016, 09:25:44 »
Per un bambino che cresce in una coppia omogenitoriale, l'importante è la quantità di amore di cui lo si fa oggetto. Come per tutti gli altri bimbi. Il vero ostacolo sarebbe trovare a scuola i figli/nipoti di Annabel che lo renderebbero oggetto di infinite vessazioni.

Annabel

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Re:Mondo gay e adozioni
« Risposta #10 il: Febbraio 23, 2016, 12:25:19 »
Presenza, ammiro il tuo difendere le ragioni dei gay. A parte il fatto che qui nessuno dice "no" giusto perché vuole avere ragione, ma come si evince dai miei post ho scritto più di voi per tentare di spiegare quelle che sono invece le ragioni di chi non è favorevole. Mi viene da fare adesso un'altra riflessione: tanto accanirsi da parte di una minoranza (gli omosessuali che di fatto, volente o no, non possono costituire nella loro unione un matrimonio) non nasce per caso dalla presunzione? Dal fatto di non voler accettare una determinata condizione? Tutti vorrebbero avere un figlio, allora diamo la possibilità a chiunque di avere o adottare un figlio. Anche ai non sposati, agli handicappati, e, a questo punto perché no, anche ai non sposati disoccupati (dato che la condizione di disoccupato oggi si protrae per anni) al cui figlio provvederà lo Stato. Psicologi e Psichiatri, a mio sommesso parere, a questo punto si può dire che ci capiscono poco o niente su molti aspetti dell'essere umano. Per decenni si sono prodigati ad insegnarci quanto fossero fondamentali le figure materna e paterna. Oggi si ribalta tutto, non è vero niente. E perché non spiegano bene come mai per decenni hanno riscontrato problemi in migliaia di bambini, ragazzi, adulti, a causa della mancanza  o carenza della figura o del ruolo materno o paterno e adesso lo negano? Perché ci sono i gay che reclamano il loro "diritto" di avere figli? I primi a doversi curare allora sono proprio loro! Nessuno è il Padreterno, quindi chiunque si può sbagliare, anche i grandi luminari della scienza. Bene, allora può essere che ci si sbagli anche nel voler sostenere che avere genitori omosessuali non comporti nessun tipo di disagio psicologico ai figli. Il complesso di Edipo, il complesso di Elettra per spiegare tutto il complesso sviluppo dell'identità sessuale e della personalità di un individuo? Lo sviluppo di un individuo è molto più complesso, dinamico e interconnesso, non riguarda solo il rapporto col familiare o psico-sociale. Che la qualità dell'ambiente familiare fosse fondamentale nello sviluppo armonico della persona ce n'eravamo accorti da tempo anche senza bisogno di consultare gli scienziati. :) Il quesito da porsi è: siamo davvero convinti che un individuo non abbia assolutamente bisogno di rapportarsi sin dalla nascita con una madre e un padre? E siamo sicuri che la coppia genitoriale omosessuale abbia sempre le stesse identiche caratteristiche, modalità e dinamiche educative positive di una coppia etero? Ad esempio, hai citato anche il divorzio come causa di probabili malesseri psicologici nei figli, il divorzio che sicuramente era ritenuto innocuo.  Personalmente, tutto 'sto beverone che adesso intendono farci ingurgitare mi rifiuto di berlo a comando. Inoltre quegli esempi riportati da "alcuni" ricercatori trattano di osservazioni su un ristretto numero di casi in osservazione. I problemi sorgono e si manifestano quando un certo costume va a regime, com'è successo col divorzio. Inoltre potrei citare studi che sostengono la tesi contraria. Cogito, ergo sum!

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Re:Mondo gay e adozioni
« Risposta #11 il: Febbraio 23, 2016, 14:34:04 »
la figura paterna o materna non dipende dal sesso ufficiale o anagrafico , ma dal ruolo che ricopre. Si può essere anche un genitore etero, ma emotivamente assente, o magari stronzo.
E non è questione di volere avere ragione per forza, altrimenti bisognerebbe ammettere che anche i non favorevoli vogliono avere ragione per forza. abow