Autore Topic: Fanatismo  (Letto 1185 volte)

Doxa

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Fanatismo
« il: Aprile 17, 2016, 10:08:00 »
Lo scrittore israeliano Amos Oz ha espresso la sua riflessione sul fanatismo in questo aforisma: “Non ho mai visto un fanatico religioso avere senso dell’umorismo. Né una persona con senso dell’umorismo diventare un fanatico”.

Il fanatismo religioso induce l’individuo ad identificarsi in modo esasperato con una fede, fino a farlo diventare intollerante verso chi crede un’altra religione. 

Il sostantivo “fanatismo” deriva dal latino “fanaticus” e questo da “fanum” (= tempio). Gli antichi Romani con “fanaticus” o “fanaticum”  indicavano l’individuo ispirato dalla divinità. Invece i Greci usavano la parola “enthousiastès” (da enthousiàzo), col significato “essere ispirati da Dio”, da cui deriva la nostra parola entusiasmo. 

piccolofi

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Re:Fanatismo
« Risposta #1 il: Aprile 17, 2016, 11:04:12 »

E' assolutamente giusto, e personalmente verificato.     Tant'è che diffido della gente " seriosa ", quella che si prende troppo sul serio, che è incapace di vedersi per così dire dall'esterno, ossia con gli occhi di altri, e di relativizzare con questo, almeno un po', il proprio modo di essere e le proprie posizioni.
Interessante l'etimologia di fanatico e sorprendente da dove prenda le mosse il termine " entusiasta ".
Al di la' di questo risvolto erudito, che pure ci aiuta a capire quanto sia calzante il termine di " fanatico " per quella tipologia di persone, resta che ogni credo, rispettabile di per sé e valido nella misura in cui può dare un senso all'esistere, contiene una potenziale minaccia per la comunità umana quando venga assolutizzato.
Credo che le radici del fanatismo vadano cercate in quel mix che si crea dall'incontro di determinati ed irrisolti individui con un contesto storico/ambientale che potrà favorirne l'evoluzione anomala.
Se esseri psichicamente fragili e con un vissuto di vuoto ideale e frustrazione sociale incontrano un'idea, anzi un credo, che possa dare loro tutti gli appigli mancanti, costituire una risposta globale e preconfezionata ad ogni perché, una motivazione all'esistere, ecco che questi psichismi fragili, uniti sotto una bandiera ( e sapientemente sfruttati da una regia malata ma ben più raffinata ) possono dare vita a gruppi fanatici.
Tanto più questi gruppi confluiscono in organizzazioni nazionali o sovranazionali, tanto maggiore sarà il pericolo per il resto della comunità umana.
A causa di personalità misere e individualmente insignificanti che riescono a trovare senso e forza solo in un credo al di fuori di loro e che li comprenda, fornendo giustificazione ed esaltazione, a causa di questi esseri possono arrivare ad essere a rischio comunità positivamente strutturate, stati, nonché i loro esponenti intellettualmente migliori, che saranno i primi ad essere presi di mira per l'eliminazione.
Perché il fanatismo è questo : volontà di eliminare fisicamente " il nemico ", ossia chiunque ostacoli fattivamente la crescita e l'affermazione dell'idea mostruosa.
Il fanatismo è una sorta di cancro ideale, che cerca di infiltrare qualunque tessuto sociale sano fino alla sperata totale affermazione.
Ecco perché va, anzi andrebbe combattuto fin da subito, non appena si palesino e ovunque si palesino le cellule malate.
Altrimenti il cancro ideale ( e sociale ) prenderà il sopravvento, inevitabilmente.
Naturalmente la nostra società, pigra e opulenta, non fa nulla per assicurare la propria sopravvivenza.  E così il fanatismo fa girare la Storia.

Annabel

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Re:Fanatismo
« Risposta #2 il: Maggio 09, 2016, 13:25:00 »
Ottima la tua analisi, Piccolofi. Diciamo pure senza remore che attualmente l'unica religione che sforna fanatismo di ogni tipo ed è pericolosissima per la sopravvivenza della civiltà europea è la religione musulmana. E come hai ben evidenziato nella conclusione, la nostra società, pigra e opulenta, non fa più nulla per assicurare la propria sopravvivenza, manco si difende più, sembra essere affetta da una grave forma di demenza con raptus autolesionistici. Basti vedere com'è ormai ridotta Londra che ha perso la sua fisionomia di città occidentale ed ora si ritrova pure con un sindaco maomettano. Oppure vedere le pagliacciate degli anarchici al confine con l'Austria che protestano per la chiusura della frontiera agli invasori. Purtroppo anche questi "anarchici" sono il frutto del lavaggio del cervello perpetrato dalle sinistre dal dopoguerra ad oggi. Qualche anima candida potrebbe rispondere che anche i maomettani hanno diritto di esistere in quanto in Occidente c'è libertà religiosa. Ma c'è anche da chiedersi: viene prima la libertà religiosa, di qualsiasi religione, o il rispetto dei diritti umani e della dignità della donna? Se una religione va contro questi diritti, ha ugualmente il diritto di esistere? Io, come occidentale laica, dico proprio di no. Ed invece negli ultimi anni si invoca sempre il pretesto della libertà per legittimare ogni cosa, sempre più nefandezze. Se continueremo di questo passo sarà la fine per la nostra civiltà e faremo sprofondare l'Europa nel medioevo regalandola al fanatico quanto pazzesco islam. Siamo talmente rincretiniti noi europei che esaltiamo le altre culture, le minoranze etniche provenienti da altri continenti, e non facciamo nulla per difendere le nostre etnie, la nostra cultura. Questa non è accoglienza, è masochismo.

piccolofi

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Re:Fanatismo
« Risposta #3 il: Maggio 12, 2016, 00:16:13 »

  E' peggio : è puro " cupio dissolvi ".

Doxa

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Re:Fanatismo
« Risposta #4 il: Maggio 12, 2016, 11:28:29 »
La "cupio dissolvi" collettiva è tipica di ogni epoca decadente.

La decadenza giunge al sopravvenire di nuovi fattori che trasformano, contrastano o annullano aspetti centrali della situazione precedente e danno inizio ad nuova fase, per esempio la decadenza dell’impero romano, la decadenza politica, culturale e sociale di una popolazione.

Dalla "cupio dissolvi" collettiva a quella individuale, una mia digressione dal tema.

La cupio dissolvi individuale non dipende necessariamente dalla depressione. Specie nella terza e quarta età può essere causata dalla stanchezza di vivere, dalla anedonia, dalla ridotta capacità di provare gioia, dal distacco dalla gerarchia dei bisogni teorizzata dallo psicologo statunitense Abraham Maslow.

Molti anziani sono “stanchi di vivere” e sopportano la quotidianità come continua ripetizione, come lunga sequenza di giornate che sembrano trascorrere tutte uguali.  La loro non è stanchezza fisica o morale, ma spirituale,  con conseguente disillusa visione del mondo.

La fatica di vivere non è una patologia.

Eugenio Montale nella sua poesia: “Spesso il male di vivere  ho incontrato” esplicita il concetto in
un susseguirsi di scene simboliche che emblematicamente ne diventano l’espressione, che viene chiamata “atarassia” oppure indifferenza o atteggiamento di distacco dalle passioni.

E lo scrittore Cesare Pavese ne “Il mestiere di vivere: diario 1935-1950”, annota la sua tentazione al suicidio (in seguito realizzato) come ultima forma di controllo per porre fine ad una vita senza senso. Il suo disagio esistenziale e la delusione amorosa avuta dall’attrice Constance Dowling, alla quale dedicò i versi di “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, lo indusse a concludere la sua vita il 27 agosto del 1950, in una camera d’albergo a Torino.
« Ultima modifica: Maggio 12, 2016, 13:56:02 da dottorstranamore »

piccolofi

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Re:Fanatismo
« Risposta #5 il: Luglio 22, 2020, 11:06:56 »
Una grande perdita, quella di Pavese nell'ambito della letteratura e, direi, anche umanamente. Credo però soffrisse di depressione ricorrente, rinsaldata e acutizzata dalla frustrazione amorosa a fronte del bisogno che aveva, invece, di appagamento. Era certamente un uomo complesso dalla sensibilità molto grande. Le mezze calzette o peggio, per contro, non si suicidano mai.

Doxa

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Re:Fanatismo
« Risposta #6 il: Luglio 22, 2020, 23:18:42 »
Piccolofi ha scritto:
Citazione
Le mezze calzette o peggio, per contro, non si suicidano mai.

Eppure lo sai che quando sono nato le fate si  chinarono sulla mia culla e nel vedermi  decisero di donarmi la creatività, ma a te non basta,  gentile, ma crudele,  piccolo fiore, velenoso come l’aspide,  ebbene ti darò soddisfazione: mi suiciderò !  ::) Anche perché non posso continuare a vivere  con il rimpianto di non essere lo scrittore che tu credevi io fossi.  :blank:

Da quando ti ho conosciuto  non so più cosa sia la felicità. Gli antichi Greci per definirla la confrontavano con il dolore  e la esprimevano con il termine “eudamonia”.  :mah:

Felice è colui che ha la fortuna di avere la divinità dalla sua parte. Io purtroppo non ce l’ho e come Odisseo, odiato da dio Poseidone,  erro da un amore all’altro.

Lasciamoci senza "rancor" e ricordami con indulgenza, se puoi !

Ora debbo andare.  La fincendi ars mi chiama. Vuole che mi dedichi a lei  :D
« Ultima modifica: Luglio 23, 2020, 16:40:28 da Doxa »