Autore Topic: Occorre un cambiamento di rotta: culturale.  (Letto 499 volte)

Faber

  • Mucca Cin Cin
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Occorre un cambiamento di rotta: culturale.
« il: Febbraio 05, 2017, 14:28:17 »
Il nostro è un Paese fatto di bellezza artistica: nella poesia, nella scultura, nell'architettura, nella musica e...nella cucina. Ma in tanti altri campi ancora ci distinguiamo al punto che possiamo definirci precursori dello stile. All'avanguardia in molti aspetti del vivere quotidiano. Ma non in tutto! Il sistema-paese, ad esempio, non lo è, anzi, sembra ostacolarci, rallentarci il più delle volte. Ci fa arrendere, ci fa fuggire altrove, impoverendo la nazione, la sua economia e le prospettive per le future generazioni. La colpa? Le responsabilità? Facile prendersela con i politici e gli amministratori...facile additare gli altri! In una democrazia, ce lo hanno insegnato i greci, ben cinque secoli prima dell'era cristiana, è fatta di idee diverse che si confrontano su di un piano di parità in uno spazio condiviso (l'Agorà) ove decidere insieme ciò che è meglio per quella società. Il riferimento, ovviamente, è rivolto alla politica attuale e ai suoi principali attori (i nostri rappresentanti) quelli che ci siamo scelti ed ai quali abbiamo "delegato" il potere decisionale. Ci lamentiamo "in coro" attraverso "I social", tanto sviluppati e divenuti di moda, attraverso i media; siamo tutti informati, non possiamo certo dire di non sapere o non essere a conoscenza delle "criticità" del sistema politico e delle sue "malefatte", nell'amministrare il Paese. Eppure non cambia nulla: i personaggi, gli attori, gira e rigira, son sempre gli stessi e quand'anche se ne presenti qualcuno nuovo tra i vecchi e consunti dal tempo, pare debba essere "malato" dello stesso virus che ha già infettato i precedenti, senza lasciare scampo o speranza per il futuro. Una via senza uscita; un Paese bloccato e senza speranza, si direbbe! Ma non è e non può essere tutto limitato al dèjà vu, se la voglia di cambiare, di non arrendersi diventano un'idea, un progetto un target tra la gente comune, gli opinionisti, gli addetti alla cultura, insomma tra tutti coloro i quali possono risvegliare gli animi dei cittadini, verso un cambiamento della prospettiva nell'affrontare le problematiche quotidiane. Siamo giunti ad un bivio, tutti se ne rendono conto, lamentando l'iniquità e l'incapacità della politica, non solo nazionale, ma reagendo spesso senza costrutto. Ritengo che si debba ricominciare dalle basi culturali, dalla formazione nelle scuole, da un risveglio delle coscienze, dalla voglia di riconquistare gli spazi della politica, con le sue opportunità, volgendo lo sguardo al nuovo e superando un antico atteggiamento del tutto "italico" che ci vede sconfitti prima ancora di cominciare ad intraprendere qualunque progetto; sfiduciati come siamo dalla storia recente, fatta come dicevo di personaggi corrotti, ma anche corruttibili da quella stessa cittadinanza che "non vuole le regole e chi le dovrebbe amministrare". Si guardi in faccia la realtà e ciò che siamo veramente, ciò che vorremmo essere (a parole) e ciò che,invece, dovrebbe essere (nei fatti) per realizzare il vero cambiamento della società. Il testimone passa sempre dai padri ai figli, facciamo in modo di non perdere questa occasione; di non essere maestri negativi di vita; ma piuttosto capaci di indicare ai nostri figli, con l'esempio, che è possibile sperare ad un cambiamento, alla crescita, non solo economica, ma soprattutto culturale e delle coscienze.
"Tutte le anime sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine" Socrate

L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro